Il Carosello
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Fantasink & company - Pagina 11 Bcf67719
Carosello Flash

CalendOrario
Carosello News
Ultimi argomenti attivi
La Piazza Ieri alle 9:13 pmBelibu
Scacciapensieri Ieri alle 9:02 pmBelibu
Pensieri in rime sciolte Ieri alle 8:59 pmBelibu
Liguria tra mare e monti Ieri alle 7:05 pmBelibu
Il genio eternoVen Apr 26, 2024 9:59 pmBelibu
Music and sounds Ven Apr 26, 2024 6:57 pmBelibu
SITI SCEMI ! Ven Apr 26, 2024 12:28 amNanni
Le Avventure di Jean Gio Apr 25, 2024 10:12 pmNanni
Beauty in ArmonyMer Apr 24, 2024 9:55 pmDalila
I postatori più attivi del mese
67 Messaggi - 37%
64 Messaggi - 35%
32 Messaggi - 18%
19 Messaggi - 10%
Partner

creare un forum

Segui Forumattivo su Facebook Segui Forumattivo su Twitter


Andare in basso
avatar
ALE 51
Messaggi : 778
Mattoncini : 695
Data di iscrizione : 30.11.21
Località Località : Tigullio Liguria

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Ven Dic 17, 2021 10:53 pm
Reputazione del messaggio: 100% (1 voto)
<<Se Dio vuole, sì.>>
<<E pensare che credevo di essere un super poliziotto.>>
La musica lenta terminò trasbordando in un valzer anni Trenta che non donava certo l’atmosfera giusta.
<<Bene>> disse Cassandre staccandosi dal giovane, <<credo di dover ritornare da mio zio.>>
<<Vorrei rivederti>> getto lì lui con occhi dolci.
<<Vuoi il mio numero di cellulare?>>
<<Se ti aggrada, sì.>>
La giovane glielo dettò e lui lo digitò nel suo telefonino.
<<Mi ha fatto piacere ballare con te>> gli bisbigliò lei nell’orecchio.
<<Anche a me, ma vorrei rivederti.>>
Maurice le lanciò uno sguardo d’intesa che Cassandre acciuffò e ricambiò con due occhioni dolci ma furbetti, <<chissà….forse ci rivedremo ancora>> terminò lei.
Era abbastanza tardi quando la festa della polizia si concluse, suonavano le due del mattino. Cassandre si era scambiata sguardi d’intesa con Maurice per tutta la sera. Ma non avevano più ballato. La giovane aveva pensato che se un rapporto doveva esserci, andava coltivato con autocontrollo, ponderazione, non avrebbe più voluto una relazione di quelle rapide che non lasciano nulla di positivo, no, questa volta avrebbe fatto seriamente o ne avrebbe fatto a meno.
Quando era uscita dalla sala delle conferenze, il giovane le aveva strizzato l’occhio e lei aveva accennato un saluto, notato subito dallo zio.
Allorché giunsero a casa, Masson le chiese come era andata la serata. Lei rispose che le era piaciuta e che le piaceva proprio l’ambiente della polizia. <<Sono tutti così cortesi>> disse levando il soprabito invernale.
Il commissario non accennò agli sguardi intriganti che il giovane Maurice le aveva spiattellato di continuo, del resto, pensò, largo ai giovani. Cassandre aveva venticinque anni ed era in grado tranquillamente di badare a se stessa.
Alla festa Masson e Neveu avevano parlato di lavoro ma, soprattutto, dell’omicidio del nano. Lucas si era estraniato, quando si trattava di qualche festa, lui non voleva parlare di lavoro. Loro due si erano accordati di trovarsi il giorno dopo, alla mattina presto, per recarsi da Tristan Renard, l’uomo che aveva maltrattato un nano. Sarebbero andati con una vettura del distretto insieme a un paio di poliziotti semplici, non si sa mai che razza di uomo avrebbero trovato.
<<Zio>> aveva chiesto Cassandre, prima di ritirarsi nel proprio letto, <<ho sentito che domattina tu e Neveu andrete da Renard, posso venire?>>
<<No, gioia, non posso proprio portarti.>>
Lei aveva insistito un poco, ma lo zio le aveva risposto negativamente.

A Nanni, Dalila e Nickita piace tantissimo ♥♥♥♥

avatar
ALE 51
Messaggi : 778
Mattoncini : 695
Data di iscrizione : 30.11.21
Località Località : Tigullio Liguria

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Ven Dic 17, 2021 10:52 pm
Reputazione del messaggio: 100% (1 voto)
<<Perché, sei un intenditore?>> ammiccò lei.
<<No, solo perché l’ho già assaggiato.>>
Gli diede un’occhiata disinteressata, ma non riuscì a non curiosare i tratti piacevolmente belli del giovane.
<<Mi chiamo Maurice….Maurice Fabre.>>
<<Cassandre.>>
<<Sei della polizia?>>
<<No, sono la nipote di Masson.>>
<<Ah, grande commissario!>>
<<Lo so.>>
<<Come mai da queste parti?>>
Lei era leggermente impacciata, non perché avesse dei problemi a trattare con gli uomini, ma perché quel giovane aveva risvegliato i suoi istinti femminili.
<<Te l’ho detto, sono la nipote di Masson.>>
<<Certo….certo>> annuì lui, prendendo due bicchieri di carta e riempiendoli con lo champagne già aperto in precedenza, <<gradisci?>>, e gliene porse uno.
<<Devo andarci piano con questa roba, se non mangio mi prende subito la testa>> e addentò un pasticcino.
<<Sarebbe il meno dei mali, questa sera è la festa della polizia e una leggera e innocente sbronza non può che allietare il momento.>>
Era molto alto, almeno uno e ottantacinque, e in quell’altezza traspariva un fisico atletico, dalle spalle larghe e fianchi stretti. Moro, pelle leggermente scura e olivastra, occhi chiari verdastri, labbra carnose e maschili, naso perfetto e una leggera ombra di barba nera che completava quella statua da uomo affascinante. Tutto l’aspetto di Maurice faceva parte dei simulacri virili che Cassandre aveva sempre divinizzato. Ma lei stava sulle sue, non doveva dimostrare o far trasparire nulla di ciò che sentiva, certo, nella sua mente pressava la voglia di essere spontanea e dirgli <<sei un fi.o, di quelli che piacciono a me>> ma, di fatto, faceva finta di nulla.
Come tutte le giovani in generale, anche Cassandre aveva avuto alcuni uomini. Ma aveva sempre messo in primo piano lo studio e la famiglia. Certo, con un padre come il suo ci si sarebbe dovuti aspettare una figlia mangia uomini, invece, forse per compensazione, lei ignorava il sesso forte divergendo i suoi gusti verso i libri e lo studio della criminologia.
Poco dopo salutò il giovane e si avvicinò allo zio che stava chiacchierando con Neveu, Lucas e altri super capi che c’erano lì intorno.
Masson le diede un’occhiata, <<chi è quel bel giovane?>> chiese apparentemente disinteressato.
<<Maurice Fabre, è un poliziotto del vostro distretto.>>
<<Strano, non l’ho mai visto.>>
<<Per forza>> s’intromise Neveu, <<fa parte della sezione antidroga.>>
<<A che livello è?>> chiese Masson.
<<Poliziotto semplice, nulla di che.>>
A poco a poco, rompendo il ghiaccio, si formarono le tavolate di chi più o meno si conosceva. Nelle vicinanze dell’impianto stereo c’era la sezione furti e rapine, a fianco quella dell’ordine pubblico, verso l’angolo la narcotici, della quale Maurice faceva parte, insomma, su una decina di tavoli v’erano altrettante sezioni della Gendarmerie Nationale, ognuna con il suo compito specifico.
Quella della omicidi vedeva seduti Masson, Neveu, Lucas, altri componenti la divisione, Arielle e Cassandre che, ogni tanto, si girava ad adocchiare il tavolo della narcotici. Il buffet iniziò a degradare e le bottiglie di champagne si svuotarono a vista d’occhio. Nel grande locale vi era chi ballava, chi chiacchierava e chi, come Neveu, sorrideva più per l’alcol ingurgitato che per la festosità del momento. Altre decine di poliziotti non specializzati, gironzolavano per la sala conferenza con il bicchiere o un pasticcino nelle mani, tutti rigorosamente in divisa.
Una melodia lenta accompagnò Maurice al tavolo di Cassandre, <<vuoi ballare?>>
Lei si alzò facendo sventolare lo spazzolino nero sul capo e dondolare gli orecchini cerchiati, <<perché no, non si dice mai di no ad un poliziotto.>>
Lui le mise le mani ai fianchi e lei appoggiò le sue sulle imponenti spalle. Quando sentì sotto i polpastrelli i muscoli del giovane, ebbe un fremito che, immediatamente, nascose cominciando a colloquiare.
<<Ha detto Neveu che fai parte della sezione stupefacenti>> bisbigliò, muovendosi a tempo.
<<Sì, sono tre anni.>>
<<Quanti anni hai?>> chiese lei.
<<Trenta nel giorno di Natale.>>
<<Natale?>>
<<Non è colpa mia se sono nato il 25 dicembre>> ironizzò il giovane.
<<Io ne ho venticinque, compiuti da qualche mese.>>
<<Sei sposata o una single?>>
<<Come sei curioso, comunque te lo dico, sono sola come un cane.>>
<<I tuoi genitori?>>
<<Mio padre abita in Germania, ma ora sono due settimane che è scomparso da casa, mia madre è morta sei mesi fa di una brutta malattia.>>
<<Oh scusa, non volevo….>>
<<Non fa niente, la vita ti riserba belle e brutte sorprese.>>
<<Allora Masson è….?>>
<<Il fratello di mio padre. Ma dimmi un po’ di te.>>
<<Sono nato a Parigi, e sono cresciuto in un orfanotrofio….>>
<<Sarebbe a dire che non hai né padre né madre?>>
<<Bontà loro, mi hanno abbandonato in un cassonetto trent’anni fa. Non li ho conosciuti, ma non li ho mai neanche cercati.>>
Cassandre notò che gli occhi di Maurice si inumidirono un poco, decise quindi di cambiare argomento.
<<Che ruolo hai nella narcotici?>>
<<Elaboratore di prove.>>
<<Come?>>
<<Metto insieme i reperti e le verifiche della Scientifica e provo a studiarne il significato.>>
<<Insomma sei una sorta di Sherlock Holmes.>>
<<Non esageriamo, sono un investigatore informatico da tavolino.>>
A Cassandre scappò un risolino, <<concludendo sei un topo d‘ufficio.>>
<<Bha>> borbottò lui, <<cambiamo discorso, parliamo di te.>>
Nella nari della giovane si inseriva il profumo di Maurice, fresco, aromatico, una sorta di borotalco invisibile, <<che profumo usi?>> chiese guardandolo negli occhi.
<<Paco Rabanne.>>
<<E’ buonissimo!>>
Lui spiattellò un viso sconcertato, <<non vuoi proprio parlarmi di te.>>
<<Certo….certo….ho solo fatto una considerazione positiva sul tuo profumo>>, Cassandre fece una pausa, <<di me….di me….certo….che dirti….sono una ragazza semplice, forse un po’ pazza, ma non ho grilli per la testa.>>
Lui la guardò di traverso, <<non parlavo di questo, volevo solo sapere….non so….il tuo lavoro….i tuoi studi, insomma, cosa fai o cosa vorresti fare.>>
<<Mi sono da poco laureata in criminologia e, se la fortuna mi darà una mano, vorrei lavorare nella polizia.>>
Lui fece un salto, <<allora ho davanti a me niente di meno che una criminologa.>>

A Nanni, Dalila e Nickita piace tantissimo ♥♥♥♥

avatar
ALE 51
Messaggi : 778
Mattoncini : 695
Data di iscrizione : 30.11.21
Località Località : Tigullio Liguria

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Ven Dic 17, 2021 10:50 pm
Reputazione del messaggio: 100% (1 voto)
Ma sì, oggi sono generoso vi metto anche il quinto capitolo

CAPITOLO N° 5


Contraddicendo le previsioni del tempo, si preannunciava una serata splendida. Forse un po’ fredda, ma il cielo terso e scuro si punteggiava di tantissime stelle brillanti. Masson aveva indossato l’uniforme di commissario della Gendarmerie, quella che teneva solo per le occasioni più importanti. Era una divisa simbolica, figurativa, non comportava alcun impegno da parte di chi la portava, visto e considerato che nella quotidianità i poliziotti di alto grado si vestivano con i loro abiti civili. Ma lui ne era fiero, come se quella uniforme palesasse un onore al merito.
<<Che f.go!>> disse Cassandre adocchiandolo.
<<Anche tu non scherzi.>>
Tangibilmente la ragazza si era vestita e truccata con raffinatezza e buon gusto. Portava un abitino in velluto marrone chiaro in tinta con l’iride dei suoi occhi. La sottana era leggermente corta, ma poco sopra il ginocchio. Sotto la giacchetta risaltava una camicia color nocciola, di quelle con il collo alto. Le scarpe con i tacchi da dodici la portavano a sfiorare il metro e ottanta slanciando quel corpo da giovane donna magro e longilineo, ma con le rotondità femminili ben accentuate. Il trucco era leggero, raffinato, metteva in risalto il suo viso lungo dal bel ovale. Dalle orecchie pendevano due orecchini in acciaio a forma di grosso cerchio. Il solito spazzolino nero s’innalzava dalla sua capigliatura bionda e corta. Cassandre non portava piercing, non li aveva mai usati, non per una questione di inattualità, ma perché proprio le procuravano angoscia e inadeguatezza. Del resto pensava che una criminologa con la C maiuscola, non si sarebbe mai agghindata con cianfrusaglie del genere. Una leggera passata di fard colorava il viso e, sopra gli occhi, spiccava un ombretto color rosa antico. Le sopracciglia erano tatuate e ben visibili. Anche Arielle quando la vide le fece i complimenti pensando, dentro di sé, a quando anche lei era giovane e attraente. Ora era una signora attempata, non vecchia, ma marchiata dal tempo tiranno che porta inevitabilmente alla senilità. Era vestita finemente, con un completo da signora avanti con l’età sobrio e riservato. Poco trucco sui suoi occhi azzurri, e un’acconciatura che faceva risaltare il liscio dei suoi capelli ma anche la canizie che procedeva inesorabile nel corso degli anni, ma lei non voleva tingerli.
Giunsero al distretto per l’ora di cena. Salendo la grande scala che portava alla sala riunioni, sentirono un gran vociare e una musichetta anni Settanta. Tutti, c’erano proprio tutti: i grandi capi solitamente introvabili, commissari, vice, poliziotti, tutta la Gendarmerie era presente in quel grande locale che di formale non aveva proprio nulla. Tavoli ricoperti con tovaglie di carta rossa, stelle filanti multicolori che passavano sospese da una parete all’altra, ghirigori di cartone colorato appesi dappertutto, impianto hifi con vari altoparlanti messi qua e là, buffet di salatini, pasticcini, torte, bicchieri di carta e bottiglie di campagne, unica nota stonata, il pavimento in marmo scuro e altezzoso.
Quando entrarono, gli occhi di quasi tutto il corpo di polizia si posarono sullo spazzolino nero di Cassandre, mettendo lo zio in uno stato di imbarazzo. Neveu si fece loro incontro con il suo solito sorriso da buontempone <<ehilà>> disse allegramente, <<Masson vestito di tutto punto>>, era evidente che qualche bicchiere aveva già versato il contenuto nella sua ilare bocca.
Masson fece una smorfia e andò verso Lucas, che si stava trattenendo insieme ad altri capi sezione.
<<Arielle>> bisbigliò il grande capo, abbozzando un baciamano, <<per vederti dobbiamo aspettare un anno.>>
Lei fece un sorriso ma non aprì bocca.
Cassandre, anticipando gli zii, si era già recata nei paraggi del tavolo con sopra i ben di Dio alimentari e stava già allungando la mano.
<<Ti consiglio quello>> disse il giovane, additando una sorta di babà al rhum.

A Nanni, Dalila e Nickita piace tantissimo ♥♥♥♥

avatar
ALE 51
Messaggi : 778
Mattoncini : 695
Data di iscrizione : 30.11.21
Località Località : Tigullio Liguria

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Ven Dic 17, 2021 10:49 pm
Reputazione del messaggio: 100% (1 voto)
<<Zio….ragiona….esistono anche dei nasi finti, quelli con l’elastico che si passa intorno alla testa.>>
<<Insomma>> borbottò lui, <<da qualche parte bisognerà pure cominciare!>>
Cassandre era una testona, e più s’impuntava, più si auto convinceva di avere tutte le ragioni del mondo.
<<Dovremo andare ad interrogare quel bast..do di Renard, non si sa mai che salti fuori qualcosa.>>
<<Era già in programma>> rispose Masson, <<domattina io e Neveu ci recheremo a Noisiel per sottoporlo a interrogatorio. Sempre che non sia scomparso.>>

A Nanni, Dalila e Nickita piace tantissimo ♥♥♥♥

avatar
ALE 51
Messaggi : 778
Mattoncini : 695
Data di iscrizione : 30.11.21
Località Località : Tigullio Liguria

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Ven Dic 17, 2021 10:48 pm
Reputazione del messaggio: 100% (1 voto)
<<A che punto siete?>> intervenne l’inviato di “Le Monde”.
<<Vi sono alcuni riscontri dalla Scientifica e dalla Medicina Legale relativamente ai reperti conseguiti che ci instradano su una pista seriale.>>
<<E quali sono?>> domandò il giornalista dell’emittente “France 5“.
Lucas spiattellò uno sguardo insofferente, <<vi sono segni di maltrattamenti sul corpo del nano e, dalle analisi mediche, pare sia stato strangolato.>>
<<Perché il cadavere è stato trovato sotto il Pont d’lèna? E perché in una sacca?>> urlò il reporter de “Les Echos”
<<Una domanda alla volta!>> s’indispettì Lucas. <<L’assassino, probabilmente, ha portato il corpo in una sacca e l’ha depositato sotto il ponte.>>
<<Era morto da poco?>> intervenne l’inviato di “Canal TF1”.
<<Il cadavere aveva superato il “rigor mortis”, era quindi già stato ucciso da almeno dodici, diciotto ore.>>
Il corrispondente del “Metropol-Paris” si rivolse a Masson, <<commissario, sappiamo da alcune indiscrezioni che avete interrogato un gay e un travestito che lavorano sotto il ponte, ci può dire di cosa avete parlato?>>
<<Posso sapere da chi avete avuto queste informazioni?>>
<<Informatori, sappiamo tutti come funziona alla Gendarmerie.>>
Masson si strinse nelle spalle, <<nulla di che, solo che l’assassino portava una tunica. Per il resto siamo all’oscuro di tutto, comunque, ci stiamo lavorando.>>
La conferenza stampa procedette sino alla una, ora nella quale i giornalisti furono fatti accomodare fuori dal distretto. Non si erano sbilanciati, i tre poliziotti, praticamente avevano gestito la situazione con vari “no comment” che invalidavano le domande. Da parte loro, i cronisti si erano dichiarati insoddisfatti delle risposte, e l’avevano fatto con lamentele e giudizi negativi sull’operato della polizia. Il fatto in sé avrebbe generato molte critiche sulla scarsa disponibilità della Gendarmerie Nationale a passare notizie alla stampa francese. La pubblica sicurezza, dal lato suo, si trincerava nelle invenzioni di presunti inquinamenti delle prove, questo rassicurava l’opinione pubblica che, senza ripensamenti, dava ragione obiettivamente alle forze dell’ordine.
Dopo la conferenza stampa, Masson e Cassandre salirono sulla vecchia Citroen del commissario e si avviarono verso casa.
<<Cosa avete detto ai giornalisti?>> chiese lei, mentre procedevano nel caotico traffico di Parigi.
<<Solite baggianate>> rispose lui, con una smorfia.
<<Li trattate sempre così?>>
<<No, Cassandre, a volte anche peggio.>>
Lei diede un’occhiata all’orologio, <<la una e trenta>> disse fissando lo zio, <<non capisco perché andiamo a casa di primo pomeriggio. Oggi non lavori?>>
<<Stasera si svolge, come ogni anno, la festa della polizia.>>
La giovane gli passò un’occhiata curiosa e lui le spiegò il senso della celebrazione annuale. <<Ogni novembre la sala riunioni alla Gendarmerie viene convertita in una sorta di “hall party” per commemorare la nascita del nostro distretto. Tutto viene addobbato con strisce di carta colorate, palloncini dipinti, tavoli ricoperti con tovaglie rosse, musica, salatini, pasticcini, torte e champagne, l’austerità della sala conferenze si muta in una specie di ritrovo brioso per onorare il nostro ordine in una maniera allegra. Insomma, una festa per rompere con i soliti schemi di serietà che il nostro distretto si trasporta per gli altri 364 giorni.>>
<<Andrai con Arielle?>>
<<Indubbiamente>> rispose Masson, <<chi è sposato partecipa con la sua consorte, chi non lo è, prende parte come single.>>
<<A te piace?>>
<<Non ne faccio una malattia, Cassandre, partecipo a quella festa perché è molto antica e non potrei evitarla, del resto, ci sono tutti: dal semplice poliziotto al grande capo in carica alla Gendarmerie. Non posso di certo scansarla.>>
Masson attendeva la domanda che l’avrebbe messo in crisi. E nella mente pensava già che lei gli avrebbe chiesto di partecipare.
<<Posso venire anch’io, zio?>>
<<Ma, veramente….>>
<<Non vorrai lasciarmi a casa da sola?>>
Era molto furba, perspicace e aveva una gran faccia di tolla. Non era da considerare un difetto, pensò lui, ce n’erano di ben peggio.

Il pomeriggio, Masson lo passò davanti al computer nel suo piccolo studio privato. Aveva stampato la “scheda peccatorum”, così lui la chiamava, che riportava sempre gli indizi e le prove ricavate dalle indagini su ogni assassinio. Quando il caso terminava positivamente, lui archiviava la scheda come un documento che, in ogni circostanza, poteva essere esaminato per trarre delle deduzioni.
Sulla “scheda peccatorum” del nano aveva registrato le analisi della Scientifica, della Medicina Legale e tutto il resto che era stato ricavato: 1°) cadavere rinvenuto al Port de la Bourdonnais, sotto il Pont d’lèna - sacca grigia - polsi e caviglie legati - telefonata con voce rocca e stridula che avvisava della presenza della sacca - niente documenti - 2°) soggetto con tumefazioni al cuoio capelluto - sulla quarantina - frustato e deceduto per strangolamento - pergamena antica di ottocento anni trovata in un taglio all’altezza dello stomaco chiuso e ricucito dall’assassino - 3°) crocifisso legno bianco con Cristo nero rintracciato nella mano - statuetta in gesso raffigurante uno dei sette nani: Mammolo - terra calcarea nelle suole contenente spore di Cantharellus Cibarius (gallinella), aghi abete, pezzi pigna, muschio, erba montana - 3°) interrogatorio gay e travestito: tunica - media statura - movimenti veloci - naso aquilino - 4°) carta pergamena vecchia di almeno ottocento anni con macchie di inchiostro antico, poesia scritta con inchiostro moderno.
Rilesse quelle registrazioni almeno dieci volte ma, a parte il naso aquilino, che aveva sottolineato, non riusciva a trarre neppure delle ipotesi. Si rendeva conto che sul grande puzzle dell’omicidio, lui era solo in possesso dei primi tasselli, peraltro molto insicuri anche quelli.
<<Zio, posso entrare?>>
<<Eccola…vieni, vieni.>>
<<Cosa stai facendo?>>
<<Studiando il caso.>>
<<Hai bisogno di aiuto?>>
<<No, solo di tranquillità.>>
<<Sai che non mi hai ancora risposto per stasera alla festa.>>
Masson si girò a guardarla, <<mi prometti che se ti porto non farai casino?>>
<<Te lo giuro, zio, sarò una pecorella.>>
<<Sì, con i denti da lupo>> disse a bassa voce.
<<Non ho sentito, cosa hai detto?>>
<<Nulla, nulla, ti ho solo detto che potrai venire.>>
Gli saltò al collo quasi facendogli male. Ma Masson era paziente, non avendo avuto figli dal matrimonio, scaricava su Cassandre il bene congenito di un padre.
<<Stai ancora guardando il caso del nano?>>
<<Fa parte del mio lavoro.>>
<<Sono tutte prove impugnabili.>>
<<Perché dici questo?>>

A Nanni, Dalila e Nickita piace tantissimo ♥♥♥♥

avatar
ALE 51
Messaggi : 778
Mattoncini : 695
Data di iscrizione : 30.11.21
Località Località : Tigullio Liguria

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Ven Dic 17, 2021 10:47 pm
Reputazione del messaggio: 100% (1 voto)
Ora arriva il quarto capitolo:

CAPITOLO N° 4


Avevano discusso tutta la sera, zio e nipote, e si erano premurati di cercare notizie su internet concernenti il caso “Tristan Renard“. Ma non era saltato fuori alcunché che già la ragazza non avesse spiegato. Cassandre dimostrava un’intelligenza non comune e nei discorsi si comprendeva la sua destrezza nel trattare le notizie che aveva appreso. Certo, lo zio capiva che era tutta teoria, ma se avesse applicato un po’ di pratica sarebbe diventata un’ottima investigatrice. Quando decisero di ritirarsi per il sonno notturno, la giovane aveva insistito perché la portasse con lui la mattina successiva alla Gendarmerie. Il commissario si era dimostrato contrario, ma poi, vista l’insistenza di lei, si era convinto ed aveva accettato. <<Ok>> aveva detto, <<ma come spettatrice.>>
<<Giuro che starò zitta!>>
<<Ho i miei dubbi.>>
Giunsero alla Gendarmerie intorno alle otto mattiniere, ora nella quale tutto il distretto era impegnato a organizzare gli ordini del giorno. Ogni ufficio aveva il proprio specifico ramo di indagini: droga, truffe, interventi sull’ordine pubblico, omicidi, ecc., e la pianificazione della giornata era a carico dei capi sezione. Lucas, di fatto, era uno di questi.
Zio e nipote scesero velocemente dalla vettura, parcheggiata a fatica nel piazzale dell’enorme stabile della polizia. Già di prima mattina pioveva a dirotto, costringendoli a correre sino ad entrare nel portone d’ingresso con estrema impellenza.
<<Grazie zio per avermi portato>> aveva dichiarato Cassandre, mentre salivano le scale che portavano al piano della omicidi.
<<Ricordati gli accordi, però!>>
<<Tranquillo, non aprirò bocca.>>
Non parlò, Masson, ma pensò che la nipote non avrebbe seguito le raccomandazioni neanche ad applicarle un nastro sulla bocca.
Neveu era seduto di fronte a Lucas, nell’ufficio di quest’ultimo, e controllava il rapporto della Scientifica specificatamente alla pergamena trovata nel corpo del nano.
Quando Masson entrò insieme alla nipote i due colleghi rimasero a bocca aperta e occhi spalancati, <<e questa chi è?>> chiese Lucas allibito.
<<Ehm….ehm….è Cassandre, la figlia di mio fratello….>>
<<Tua nipote>> disse Neveu.
Strette di mano, presentazioni, etichetta, e sguardi sconcertati rivolti allo spazzolino nero elevato sulla testa bionda di Cassandre.
<<Divertente>> disse Lucas, grattandosi i capelli rossi, <<quasi quasi me lo faccio anch’io.>>
Neveu passò uno sguardo a Masson e si trattenne dal ridere, concretizzando nella mente il grande capo con quel setolino rialzato che scorreva dalla fronte alla nuca.
<<Novità?>> chiese Masson, anche per cambiare discorso.
Neveu fece una smorfia, <<abbiamo i risultati della Scientifica relativi al tubetto e alla pergamena. Pazzesco!>>
<<Si tratta di una carta molto antica>> intervenne Lucas, <<di quelle che si usavano sette, ottocento anni fa….>>
<<Sarebbe dell’anno milleduecento?!>>strabiliò Masson.
<<All’incirca. Le analisi hanno palesato che si tratta di pelle di animale, probabilmente pecora, stesa, essiccata e trattata con prodotti vegetali. Tutti i testi antichi si componevano con questa carta.>>
<<Per secoli è stata usata dai frati e dal clero>> intervenne Cassandre, subito adocchiata da tutti.
<<Vi è un altro particolare che ne conferma l’epoca>> aggiunse Lucas <<due piccole macchie nere composte da carbone, vino, aceto e gomma arabica. Questa era la mescolanza degli inchiostri di quei tempi.>>
<<Perché usare una carta antica e non un foglio qualsiasi?>> interpellò Masson.
Tutti tacquero per qualche secondo, tempo necessario perché Cassandre dicesse la sua, <<a quei tempi, nel milleduecento, pochi sapevano scrivere, solo preti, frati e alcuni nobili, ma non tutti. Probabilmente, l’assassino del nostro nano ha voluto rievocare quelle epoche.>>
<<Vuoi dire che potrebbe essere un prete o un frate?>> intervenne Neveu.
<<Voglio dire che certi testi remoti li posseggono solo le biblioteche del clero.>>
<<Tra l’altro>> aggiunse Cassandre, <<gli antichi libri avevano molte pagine in bianco alla fine del testo, questo per poter aggiungere altre scritture in caso di bisogno.>>
<<E del tubetto?>> chiese Masson.
<<Nulla di particolare>> spiegò Lucas, <<un comune e semplice tubetto porta compresse, probabilmente, visto il ritrovamento di bicarbonato, trattasi di pillole per la digestione. Per il resto, niente impronte, dna, nulla di nulla.>>
Cadde un silenzio di tomba, nell’ufficio di Lucas, solo alcune sirene di auto che partivano dal piazzale per chissà quale intervento lanciavano il loro urlo.
Masson si passò le mani nei capelli bianchi e stette pensieroso a fissare la pergamena che era appoggiata sulla scrivania. La sua mente turbinava nei meandri delle ipotesi. Un assassinio senza movente, né prove concrete, né supposizioni sulle quali fondare una seria investigazione.
<<Zio, so cosa pensi>> gli bisbigliò Cassandre nell’orecchio, <<farò il possibile per aiutarti.>>
Era esattamente ciò che lui non voleva ma, bonariamente, annuì e le fece cenno di seguirlo nel suo ufficio.
<<Hai visto le facce di Neveu e Lucas?>> chiese la nipote accomodandosi sulla sedia in finta pelle.
Masson non le diede retta e accese il computer collegato con l’archivio informatico della Gendarmerie Nationale. <<Come avevi detto che si chiama quell’uomo che ha torturato il nano una decina di anni fa?>> domandò.
<<Tristan Renard.>>
Lui digitò quel nome.
<<Dai dati in nostro possesso risulta risiedere nei dintorni della cittadina di Noisiel. Qui mi dice che ha una vecchia casa in sasso sulla Rue Jean Jaures.>>
<<Dove si trova?>> chiese Cassandre.
<<Non molto distante dalla nostra città. Dalla mappa risultano una ventina di chilometri.>>

Prima di mezzogiorno, nella sala assemblee della Gendarmerie, la calca di giornalisti aspettava l’entrata di Serge Lucas per la conferenza stampa relativamente al caso dell’omicidio del nano. Vi erano i corrispondenti dei vari telegiornali tv e una nutrita ressa di rappresentanti dei più importanti giornali francesi. Tutti parlavano tra loro bonariamente nell’attesa di sbranarsi in seguito per porre le prime domande.
Puntualmente, alle dodici esatte, Lucas, insieme a Masson e Neveu, entrò dalla porta e fece un sorriso ai vari redattori presenti nell’aula. Era di prammatica e, certamente lo doveva essere, mettere al corrente la stampa dei progressi avvenuti nel corso dei giorni. Qualsiasi rappresentante della Gendarmerie gestiva a modo suo le relazioni che intercorrevano con i giornalisti, ma le notizie dovevano essere ben chiare e spiegate, pena, aspre critiche dall’associazione giornalisti.
<<Per favore, signori!>> abbaiò Lucas, provando a far degradare il gran vociare di tutti.
<<Commissario>> urlò facendosi avanti il rappresentante del giornale “Le ****ro”, <<ci può mettere al corrente del corso delle indagini?>>
Lucas si passò i capelli rossi con la mano e fece una smorfia, <<premesso che sono tre giorni che
è avvenuto l’omicidio, possiamo solo dire che ci stiamo lavorando.>>

A Nanni, Dalila e Nickita piace tantissimo ♥♥♥♥

avatar
ALE 51
Messaggi : 778
Mattoncini : 695
Data di iscrizione : 30.11.21
Località Località : Tigullio Liguria

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Mer Dic 15, 2021 11:04 pm
Reputazione del messaggio: 100% (1 voto)
<<Ma ora forza! Cambiamo argomento che è meglio! Ho visto sul giornale dell’omicidio del nano….>>
<<Per favore, Cassandre, lasciamo perdere.>>
<<E no, zio, sono molto curiosa di sapere tutto! Ormai ho una laurea in criminologia, e ti potrei aiutare.>>
<<O no!>> si lamentò il commissario, sedendosi a tavola per la cena.
Non avrebbe più parlato con la nipote della madre e del padre. Cassandre era una ragazza travagliata dal rapporto non certo bello tra i suoi genitori. Il papà era sempre stato un perenne donnaiolo e non l’aveva mai nascosto. La mamma era una brava donna e anche ottima madre, ma aveva sottostato ai difetti sessuali del marito per non affliggere la figlia. La giovane si trovava nel centro di quella perenne disputa tra coniugi in assoluto disaccordo e, di questo, aveva sempre sofferto. Ma ora era adulta, donna, i suoi ventisei anni le permettevano di pensare a se stessa. Ma sì, pensò Masson, diamole una mano.
<<Allora vorresti vivere con noi?>> le chiese.
<<Sì, zio, sempre che tu lo voglia, ma mi darò da fare per cercare un lavoro e troverò un monolocale nel quale iniziare la mia vera vita. Non voglio più tornare indietro, ho sofferto troppo.>>
Lo zio arricciò il naso, <<sono d’accordo, ma ad una condizione…>>
<<Che non ti rompa le scatole nelle tue indagini>> lo anticipò la ragazza.
<<Appunto!>>
Sino alle dieci di sera stettero a tavola a chiacchierare del più e del meno, poi, Masson si ritirò nel suo piccolo studio ed accese il computer. Il colloquio avuto nel pomeriggio con il gay e il travestito gli risuonava nella mente. Il naso aquilino, la velocità nel muoversi, questo era quello che avevano ricavato dall’interrogatorio. Quanti a questo mondo avevano il naso a becco d’aquila? E quanti erano nervosi nel muoversi? La terra sotto le scarpe, la statuetta di Mammolo, la pergamena….
<<Zio, posso entrare?>> sentì dietro la porta chiusa.
<<Vieni Cassandre.>>
<<Sai, non è che ti voglia disturbare>> disse la ragazza sedendosi al suo fianco, <<ma mi chiedevo se ti verrebbe la voglia di parlarmi dell’omicidio del nano.>>
<<Cassandre, per favore.>>
<<Bè, non ti ho mica chiesto quanti soldi hai in banca.>>
<<Cosa vuoi sapere?>> bisbigliò lui, grattandosi il naso.
<<Così….quello che è successo….le prove che avete trovato.>>
Masson sintetizzò tutti i fatti in un’esposizione di una decina di minuti, dopodichè, la nipote spalancò gli occhi e restò pensierosa.
<<Bè, la storia della terra sotto le scarpe potrebbe essere una bufala>> disse lei.
<<Cosa intendi?>>
<<Chiunque per sfalsare le indagini potrebbe averla messa nelle suole.>>
Non ci aveva pensato!
<<Tu lasceresti della terra sotto le scarpe di chi hai ucciso? Il crocifisso, poi, figurati se l‘assassino non si è accorto che il nano l‘aveva nelle mani. Per me ce l‘ha messo lui!>>
<<Allora, se fosse come tu dici, sarebbero tutte prove sfalsate.>>
<<Potrebbe essere>> dichiarò Cassandre, <<del resto in qualsiasi omicidio l’assassino mira a nascondere qualunque elemento possa portare a lui.>>
Non era una sprovveduta, pensò Masson, del resto era una criminologa a tutti gli effetti.
<<Non sempre è stato così>> replicò lui, <<tante volte l’omicida mira a sfidare gli organi investigativi, non a deviare le indagini. In molti casi di assassini seriali, perché di questo si tratta, le prove erano esibite per una sorta di competizione che il maniaco sentiva nei riguardi della polizia.>>
<<Sai zio che mi viene in mente un caso che è avvenuto una decina di anni fa, qui, nei dintorni di Parigi.>>
<<Sarebbe?>>
<<Il maltrattamento di un nano, non ricordi?>>
Masson fece un cenno negativo con il capo.
<<Ma sì, cerca di ricordare. Dieci anni fa, l’arresto di Tristan Renard! L’uomo che ha torturato quel nano senza una ragione!>>
<<L‘ha forse ucciso?>>
<<No, per questo Renard si è fatto solo tre anni di galera.>>
Non ricordava proprio quel caso, probabilmente non era passato per il suo distretto. Del resto quanti eventi erano successi in dieci anni? Troppi per potersi ricordare.
<<Raccontami di questo Renard>> ingiunse Masson.
<<Un uomo strano>> iniziò la giovane, <<di quelli introversi. Ricordo che catturò il povero nano e lo trasportò nella sua cantina. Lì, lo legò e lo torturò quasi a morte….>>
<<Con quale movente?>> insistette lui.
<<Nessuno. Quell’uomo era un pazzo. Quando fu arrestato e interrogato disse che non poteva sopportare l’essere umano “diverso”. Ricordo che fu psicoanalizzato e non ne uscì un ragno dal buco. Si fece tre anni in un carcere psichiatrico e poi fu rilasciato per una sorta di “incapacità di intendere e volere”.>>
<<E il nano?>>
<<Vivo e vegeto, almeno a quei tempi.>>
Renard….Renard….Masson cercava di ricordare qualcosa ma dalla sua mente non usciva uno spillo.
<<Prova a digitare il nome su Google, vedrai che qualcosa ti uscirà.>>
Il commissario ubbidì e attese la schermata concernente.
<<Eccolo>> disse fissando lo schermo.
Lesse per un po’ e si accorse che Cassandre non aveva tralasciato neanche una virgola. Ma che lo colpì fu la fotografia impressa sulla destra dello schermo.
<<Ha un naso aquilino!>> esclamò.
<<Sì, ma non credo che un uomo con quel fisico si possa muovere veloce>> accentuò la nipote.
Effettivamente era un personaggio con la corporatura imponente e anche sufficientemente grasso da non poter essere certamente veloce.
<<Domani parlerò di questo fatto con Neveu e Lucas. Potremmo interrogare questa persona.>>
Cassandre fece una smorfia e si passò lo spazzolino duro di capelli, <<se non altro per capire cosa può portare un individuo a dover uccidere un nano.>>

A Nanni e Dalila piace tantissimo ♥♥♥♥

avatar
ALE 51
Messaggi : 778
Mattoncini : 695
Data di iscrizione : 30.11.21
Località Località : Tigullio Liguria

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Mer Dic 15, 2021 11:02 pm
Reputazione del messaggio: 100% (1 voto)
<<Certamente>> proseguì il commissario, <<ma non è questa la ragione per la quale l’abbiamo….invitata.>>
Il travestito spalancò gli occhi contornati di ombretto, <<a no!>>
I due poliziotti spiegarono il motivo dell’interrogatorio.
<<Effettivamente l’ho visto, quella sera, ma non ci ho fatto troppo caso.>>
<<Insomma>> borbottò Masson, << ce lo descriva a grandi linee!>>
<<A vederlo pareva proprio brutto>> disse il travestito con fare femminile, <<sembrava un frate demoniaco, con quella macabra tunica. Era di un’altezza media….>>
<<Sappiamo già com’era vestito>> lo fermò Neveu, <<vogliamo solo sapere se ha visto qualcosa di strano, non so, pelle, mani, il viso….>>
<<Aveva i guanti, non ho visto se di pelle o di stoffa, so solo che erano un paio di guanti. Per il resto non….>> l’uomo fece una pausa, <<sì, ora mi viene in mente: quando si è girato mi ha scrutato un secondo. Tempo sufficiente per farmi scorgere un naso marcatamente aquilino, una sorta di becco di rapace. Non credo di rammentare altro.>>
<<Ma se ha visto il naso, sicuramente avrà visto anche il viso>> pressò Masson.
<<Aveva un cappuccio, non potevo….>>
<<Cerchi di ricordare, per favore!>>
<<Commissario, se l’avessi visto in faccia ve lo direi. Come le ripeto, ho adocchiato solo il naso che vi ho appena descritto.>>
L’interrogatorio fu interrotto dal suono urlante del cellulare di Masson.
<<Sì!>>….<<Ma non poteva arrivare in un altro momento?>>….<<Va bene….va bene….nel giro di un’oretta sarò a casa.>>
Neveu lo fissò notando la sua preoccupazione.
<<Nulla di grave>> spiegò il commissario, <<è solo quella saputella di mia nipote che ha deciso di passare un po’ di giorni da me.>>
<<La laureanda in criminologia?>>
Masson fece uno sbuffo, <<a quest’ora dovrebbe aver già finito gli studi! Ha venticinque anni.>>
<<E’ la figlia di tua sorella?>>
<<Non ho sorelle, Cassandre è figlia di mio fratello.>>
<<Quello che vive a Berlino?>>
<<Se ho un fratello solo, evidentemente è proprio quello!>>
<<Scusa, capo, non posso mica ricordarmi tutta la tua parentela.>>

Parcheggiò nel suo posto auto, Masson, e lo fece sotto una pioggia incessante che aveva allagato il cortile. Non ricordava a Parigi un autunno tanto piovoso e grigio. Il meteo aveva preannunciato, la sera precedente, che quella perturbazione in transito sulla Francia sarebbe durata alcuni giorni.
Tirò su il cappuccio del cerato e corse sino all’entrata dello stabile. Mentre attendeva l’ascensore, pensava agli interrogatori del tardo pomeriggio. Dal gay e dal travestito erano saltati fuori due nuovi elementi sui quali riflettere: l’estrema velocità nel muoversi ed il naso aquilino. Certo, non era molto, ma meglio poco che nulla.
Ora doveva aver a che fare con la nipote, Cassandre Masson, e sapeva già di doverle dire tutto sul caso dell’assassinio del nano. Non avrebbe potuto nasconderlo, i giornali, la tv e i media in generale, ne avevano dato notizia subito dopo l‘omicidio e, in breve, tutto il mondo ne era venuto a conoscenza. Il papà di Cassandre era suo fratello, ma non lo vedeva da molti anni, da quando vi era stata una controversia sull’eredità dei genitori. Avevano litigato, anche ferocemente, quasi da arrivare alle mani. Da lì, non si erano più visti né sentiti. Ma Cassandre era la sua unica nipote e, fin da quando era nata, lui la adorava. Non glielo aveva mai fatto capire, perché la ragazza era molto sfrontata e invasiva, ma dentro di sé l’amava quanto una figlia. Lei lo capiva e, spudoratamente, ricambiava quel bene a modo suo ma con il cuore aperto all’amato zio. L’unico lato negativo della ragazza era che studiava criminologia in una università di Berlino e, tutte le volte che veniva a trovarlo, s’inseriva in qualsiasi indagine Masson avesse in ballo. E lo faceva con grinta, determinazione, quasi ferocia. Cassandre avrebbe voluto lavorare nella polizia ma, per il momento, doveva accontentarsi di tracciare le sue indagini su casi da lei scelti con le cognizioni di una studentessa, quindi, con tanta teoria e poca esperienza. La giovane si era sempre distinta per la sua bravura nell’uso dei computer ed internet, tanto che tutte le volte che soggiornava dallo zio, lo aiutava nelle ricerche informatiche. Non di rado era stata d’aiuto, anticipando la risoluzione del caso prima che questa fosse terminata. Erano più di due anni che non la vedeva e la voglia di incontrarla pressava in lui.
Masson scese dall’ascensore, si addossò alla porta d’entrata di casa sua e, prima di pigiare il campanello, fece il segno della Croce. Non tanto per cristianizzare il momento, ma quanto per esorcizzare ironicamente la presenza della nipote e i suoi futuri giorni a darle obbligatoriamente retta.
<<Zio!>> urlò Cassandre, quando lui entrò in casa, <<che bello che sei diventato!>>
Lui aprì le braccia e lei gli saltò al collo, <<come va, piccola?>>
<<Ho preso la laurea!>>
Masson la staccò e la fissò con stupore, <<ce l’hai fatta, allora.>>
Era una bella ragazza, forse un po’ stravagante, ma incantevole senza ombra di dubbio: di un’altezza medio alta, si esprimeva in un corpo longilineo ed atletico, diciamo anche aggraziato; il viso era ovale, allungato e ben armonizzato; nasino dritto, occhi grandi di un bel marroncino nocciolato, labbra carnose e capelli biondo polenta alla maschietto ma con una cresta di tipo “Moicano” tinta di nero sollevata dritta sul capo per una decina di centimetri. Un pugno negli occhi, pensava sempre Masson guardando i biondi capelli corti viranti al nero tenebre nella cresta verticale. Ma che più lo incuriosiva era come facesse la nipote a tenere quello scopino sul capo dritto come un fuso. Forse con della lacca? O della crema gel? Oppure vi era qualche trucco che lui non conosceva? Sì, se l’era sempre chiesto, ma tutte le volte aveva soprasseduto dall‘indagare.
<<Ma raccontami>> disse Masson, sedendosi nel divano in soggiorno.
<<Sì, zio, tutto bene, a parte il perenne disaccordo con papà.>>
<<E la mamma?>>
Cassandre fece una pausa declinando lo sguardo, <<la mamma….la mamma non c’è più….>>
<<Se n’è andata di casa? Insomma non le do tutti i torti con quell’energumeno di mio fratello.>>
<<No, zio, non è andata via di casa, è proprio che….che….insomma>> tartagliò Cassandre, con gli occhi inumiditi, <<….è morta.>>
<<Cosa?!>>
<<E’ deceduta sei mesi fa, dopo un anno di sofferenza per un tumore al polmone>> proseguì la ragazza, asciugando le lacrime, <<è stata dura. Fuori e dentro dagli ospedali. Chemioterapia, radio, ha patito le pene d’inferno. E’ morta che pesava trenta chili.>>
Masson restò silenziosamente sconcertato e con l’emozione che gli saliva dallo stomaco.
Arielle non aveva ancora aperto bocca, anche perché la nipote glielo aveva detto nel primo pomeriggio. Abbracciò il marito e gli accarezzò i capelli.
<<Già>> asserì lui fissando la giovane, <<mi dispiace molto.>>
<<Ora io non sto andando d’accordo con papà che, tra l‘altro, e scomparso un paio di settimane fa e non l‘ho più visto>> proseguì Cassandre, <<lui si è già trovato un’altra donna. Una polacca trapiantata in Germania. Ci guardiamo di traverso, io e lei, e papà le da sempre ragione, anche quando ha torto. Sono stanca, stufa di stare con loro. Per questo sono venuta, voglio trovare un lavoro e abitare da single, qui a Parigi.>>
<<Mi dispiace per la mamma>> bisbigliò lo zio, flettendo il capo.

A Nanni e Dalila piace tantissimo ♥♥♥♥

avatar
ALE 51
Messaggi : 778
Mattoncini : 695
Data di iscrizione : 30.11.21
Località Località : Tigullio Liguria

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Mer Dic 15, 2021 11:00 pm
Reputazione del messaggio: 100% (1 voto)
Salve Carosello ora arriva il terzo capitolo:

CAPITOLO N° 3


L’orologio a cerchio appeso nel locale interrogatori marcava le sette del tardo pomeriggio. Lucas si era eclissato dalla Gendarmerie intorno alle sei per un problema personale. Quando era uscito si era grattato i capelli rossi come se i pidocchi di tutto questo mondo avessero scelto come dimora la sua folta capigliatura. Aveva lasciato disposizioni a Masson e Neveu relativamente all’interrogatorio che si sarebbe svolto di lì a poco. Mostrava una faccia imbronciata, come se avesse dei guai da risolvere. Ma Masson, conoscendolo come le sue scarpe, aveva afferrato il vero motivo di così tanto malumore: senza dubbio gli si era presentato qualche problema economico. Si sapeva che era in procinto di vendere un appartamento di due locali e, presumibilmente, un qualcosa non era andato per il giusto verso.
La retata sotto il Pont d’lèna aveva dato i suoi frutti. Due prostitute, un gay e un travestito attendevano nella sala d’attesa adiacente al locale interrogatori.
<<Faccio passare?>> chiese il poliziotto di turno, fissando Masson.
Il commissario fece un cenno di assenso e accese l’aggeggio che registrava le conversazioni.
<<Protesto!>> esclamò il gay, spinto dentro dal guardiano, <<non potete! Non potete arrestare la gente senza un mandato di cattura!>>
<<Siediti>> gli fece cenno Neveu.
<<Siete dei nazisti!>>
<<Ca..o, siediti!!>> urlò Masson, picchiando il pugno sulla scrivania.
L’uomo, con fare effeminato, si accomodò sulla sedia davanti a loro. Era leggermente truccato, con un maquillage fine, quasi impercettibile. Aveva addosso un cappotto di cammello beige che lo avvolgeva totalmente sino al collo.
<<Posso sapere….?>> bisbigliò spalancando gli occhi.
Masson annuì con la testa, <<due giorni fa, sotto il ponte dove tu fai le marchette, è stato trovato un uomo assassinato.>>
Il gay spalanco la bocca carnosa, forse rifatta, <<ucciso? Io non so niente!>>
Neveu fece uno sbuffo, <<non sei accusato di nulla, ti stiamo interrogando solo per sapere se hai visto qualcosa.>>
<<Non ho visto niente! Non c’ero quella sera.>>
<<E dov’eri?>>
<<Da mia madre.>>
<<Ora chiederemo alle putta.e che ci sono in sala d’attesa>> abbaiò Masson, <<se ci dicono che eri lì, sarai denunciato per mancata collaborazione con la Gendarmerie. Ad occhio e croce, ti beccherai due anni di galera.>>
<<No….no….non voglio essere denunciato….ditemi cosa volete sapere.>>
<<Come ti chiami?>> domandò Neveu.
<<Maurice.>>
<<Maurice, due sere fa, sotto il ponte dove fai le marchette, è stato trovato un sacco con un cadavere dentro….>>
<<Ah!>>
<<Qualcuno, o alcuni, hanno portato il detto sacco sotto il ponte. Sappiamo che quella o quelle persone, sono scesi dalla scala e hanno trascinato la sacca sino sotto la volta….>>
<<Non possono averla gettata dalla strada?>>
<<Impossibile>> spiegò Neveu, <<se l’avessero gettata dall’alto, non avrebbe potuto raggiungere il sotto ponte, che sappia io, i cadaveri non camminano.>>
<<Giusto….giusto>> farfugliò il gay, muovendo le esili mani nell’aria, <<sì, sì, ora ricordo, qualcosa inizio a ricordare, ma non vorrei….>>
<<Stai tranquillo, le tue parole sono sotto segreto di polizia. Non hai nulla da temere.>>
<<Oddio, l’ora non la ricordo….le cinque….le sei….insomma, era tardo pomeriggio. Pioveva a dirotto, quando quella figura stava scendendo la scala. Io ero intento a fare….un….pomp….>>
<<Non ci interessa cosa stavi facendo, vai avanti>> ingiunse Masson.
L’individuo, con fare femmineo, fece un grande sorriso, <<da quello che ricordo, aveva addosso una specie di tunica, sì, credo che fosse una tunica. Portava questa sacca sulle spalle. Non vi ho fatto troppo caso, pareva della spazzatura, o qualche bisaccia con dell’immondizia dentro….>>
<<E poi cosa è successo?>> pressò Neveu.
<<Niente, ha appoggiato la sacca sotto il ponte e poi se n’è andato.>>
<<Che aspetto aveva?>>
<<Ve l’ho detto>> rispose Maurice, <<aveva indosso una sorta di tunica con un cappuccio che gli ricopriva la testa.>>
<<Questo l’abbiamo capito>> insistette Neveu, <<ma da una tua impressione era alto, basso, grasso, magro, in sostanza, avrà avuto alcune caratteristiche.>>
Il gay fece una pausa, <<credo che fosse alto, o, se non alto, di sicuro medio, piccolo no di certo. Da quello che ricordo>> aggiunse, grattandosi la testa, <<non era grasso, anzi, mi pareva snello, ma con quella tunica addosso potrei sbagliarmi. Ma che mi è rimasta impressa è la rapidità con la quale si muoveva, pareva quasi soprannaturale, praticamente un animale.>>
Masson arricciò il naso, <<hai forse visto le scarpe, o le mani, o qualcos’altro che possa aiutarci, ah, dimenticavo, che colore era quella tunica?>>
<<Commissario!>> borbottò Maurice, con fare femminile, <<quante volte ve lo devo dire! Pioveva a dirotto, il buio ti permetteva solo di vedere le sagome, io ero intento nel mio lavoro, quello che ho visto ve l’ho detto!>>
<<Perché hai dichiarato alto, snello, era sicuramente un uomo?>>
Maurice fece un sorriso, <<conosco bene gli uomini, è il mio lavoro. Quello non era sicuramente una donna, o, se lo era, doveva avere un fisico mascolino. Ma, no, sicuramente era un uomo, ne sono certo.>>
<<Cosa ha fatto dopo aver posato la sacca?>> chiese Masson.
<<Nulla, se n’è andato, così come era venuto.>>
<<Ha risalito la scala che porta al marciapiedi sovrastante?>>
<<Sì.>>
<<Non hai visto per caso che vettura aveva?>>
<<Come facevo, commissario, tutto si è svolto in un attimo, neanche il tempo di capire cosa stava succedendo. Del resto, anche se fosse salito su qualche vettura, da sotto il ponte non avrei assolutamente potuto vederlo.>>
Masson fissò Neveu, <<non ne caviamo un ragno dal buco>> disse chiudendo il registratore che aveva inciso l‘interrogatorio.
Maurice fu fatto uscire e furono fatte entrare le due prostitute.
Dopo una breve serie di domande si intuì che le due donne, al momento dell’abbandono della sacca, erano assenti nell’esercizio della loro millenaria professione.
Furono lasciate libere e si fece entrare il travestito.
Il ticchettio dei tacchi alti precedette l’ingresso del personaggio strano e bizzarro: alto, con le spalle larghe e mascoline, con il viso truccatissimo, quasi carnevalesco, i capelli biondi di un colore simile alla polenta, si dimenava al pari di una donna ubriaca facendo oscillare i corti lembi della minigonna.
<<Si accomodi>> disse Neveu.
<<Sappiamo che lei è un habituè del Pont d’lèna>> aggiunse Masson.
<<Devo pur lavorare anch’io!>> esclamò l’energumeno, passandosi i capelli con la mano.

A Nanni e Dalila piace tantissimo ♥♥♥♥

avatar
ALE 51
Messaggi : 778
Mattoncini : 695
Data di iscrizione : 30.11.21
Località Località : Tigullio Liguria

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Mer Dic 15, 2021 4:15 pm
Reputazione del messaggio: 100% (1 voto)
Ciao Dalila, sono io che ringrazio te e voi semplicemente per quello che siete: delle belle persone. Il tuo scritto mi incita ad andare avanti con fervore e mi fa molto piacere sapere che sei soddisfatta del mio romanzo. Ho già tutto in mente e sino alla fine non si capirà chi è (o chi sono) l'assassino. Sara un giallo mozzafiato. L'unico fattore che mi dispiace è che Nuveau doveva essere il "tenente Dalila", Lucas "la giudice Nickita, Masson l'ispettore Nanni, ma soprattutto il cattivo che doveva essere Red Tony e da quando Red Tony ha messo il mio attore preferito "Jack Nicholson" io lo vedo come il "cattivo" della storia (chiaramente Red Tony è una persona splendida), ma nel romanzo dovevo fargli fare la parte del malvagio.
Ti saluto e ti ringrazio.

:Merry:

A Nanni e Dalila piace tantissimo ♥♥♥♥

Contenuto sponsorizzato

Fantasink & company - Pagina 11 Empty Re: Fantasink & company

Torna in alto
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.