- Belibu
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Virdimura
Mer Feb 14, 2024 8:54 pm
Bello! Una figura di cui ci si innamora facilmente. Coraggiosa, generosa, sapiente, una vita spesa alla cura di chi non poteva curarsi, poveri, diseredati, prostitute, pazzi. E si trova sempre contro i sacerdoti ebrei che, per favorire gli altri medici, fanno arrestare il padre (perchè non si faceva pagare) e dopo osteggiano lei e la comunità di donne addestrate a curare che lavorano nella sua casa trasformata in ospedale, quelli cristiani, pieni di pregiudizi e con la legge dalla loro parte. Una vita difficile, piena di agguati, ma anche completa, col marito a curare e salvare vite, sempre con rispetto e vicinanza. E, quasi a fine percorso, si presenta e fa davanti alla commissione per farsi riconoscere "dutturessa" ed aprire così la strada per altre donne. Lo stile inconfondibile di Lo Iacono fa da ornamento alla storia incredibile di questa donna, ebrea, in Sicilia, nel 1300. Incredibile, la prima "dutturessa" al mondo, che sceglie di servire i poveretti.
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Re: Simona Lo Iacono - Le streghe di Lenzavacche (e poi altro)
Mar Lug 25, 2023 8:48 pm
Belibu ha scritto:Un paesino siciliano nel 1600, in una casina di caccia di un nobile, si radunano donne reiette in una comunità. Classificate streghe verranno uccise tutte, tranne una. Negli anni trenta del 1900 in quella stessa casa abitano una vecchia, sua figlia con il proprio bambino, che però è handicappato. Anche loro sono scartate dalla gente del paese, anche loro sono "streghe". Ma la mamma vuole assolutamente che il suo bambino impari a vivere normalmente e goda del bello. Per calmarlo gli legge racconti e libri e lui, Felice, si dimostra contento.Nel contempo arriva in paese un giovane maestro che dovrebbe seguire i dettami didattici della scuola fascista come esige il direttore, mentre lui vuol crescere l'essere umano che è nei bambini, racconta loro storie, trova modi e trucchi per far loro imparare le nozioni, anche se arrivano stanchi per aver lavorato i campi prima di andare a scuola. Il destino, o forse le streghe, fa si che il maestro e Felice si incontrino e si aiutino.Il linguaggio è molto particolare, la scrittura sembra un arazzo barocco, ogni capitolo è composto da una prima parte narrata dalla mamma e da una seconda che riporta una lettera del maestro ad una fantomatica zia. E' un inno alla lettura, alla cultura, alla fantasia.E la colpa grave delle streghe era quella di voler leggere, sapere, imparare. Chiude il libro una seconda parte che spiega tutto l'antefatto per bocca dell'unica sopravvissuta delle streghe di Lenzavacche.A me è sembrato molto particolare e molto bello, coinvolgente. Di questa autrice credo che leggerò tutto quello che mi capiterà sotto mano. Mi ha convinta.
Letto con molto interesse.
Mi è piaciuto molto, grazie del suggerimento @Belibu
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La tigre di Noto
Sab Giu 03, 2023 10:40 pm
Un'autrice che seguo, mi piace il suo stile, la scelta delle parole, la sfumatura che da ai luoghi e paesaggi, i pensieri. Questa è una biografia romanzata (parte di vero, parte di romanzo), storia di una donna nata nel 1891 a Noto. Contro il volere della famiglia decide di studiare matematica e fisica, quindi va via da casa e va a Roma. Se non che scoppia la guerra (siamo nel '14) e La Sapienza chiude. Trova il bando di concorso per La Normale, lo fa, lo vince e va a Pisa.
Consegue la laurea in matematica e poi in fisica, trascorre un periodo in Germania e collabora con Herzberg, futuro Nobel per la chimica, ebreo tedesco che per questo viene emarginato fino a dover fuggire per non essere arrestato dai nazisti che stanno costruendo e seguendo il loro perverso progetto. Torna a Pisa e resta alla Normale anche durante la guerra, unica docente. Nel '44 l'irruzione dei soldati tedeschi incaricati di depredare l'università, portare via libri e strumenti.
E lì viene fuori la tigre: o posate tutto o mi dovete uccidere. E riesce a piegare i tedeschi. Si chiamava Marianna Ciccone, è stata dimenticata da tutti, non ha mai avuto una cattedra, pur avendo conseguito l'abilitazione, perchè donna.
Un libro intenso, dedicato alle donne, alla volontà di seguire la propria inclinazione, ai libri come beni preziosi. Perchè un popolo si distrugge distruggendo i suoi libri, quindi i libri vanno protetti sempre ed ovunque.
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Simona Lo Iacono - Effatà
Dom Mag 21, 2023 10:15 pm
L'inizio è un po' lento, ci vuole un tratto di libro abbastanza nutrito per entrare bene nell'intreccio. L'autrice si inventa la storia di un bimbo sordomuto, figlio di un inglese e di un'attrice di teatro, che, rimasta vedova, torna a Siracusa per lavorare col teatro locale.
Il bambino è scartato da tutti, viene considerato un povero stupido, visto che non sente e non parla. Ma la madre lo ha cresciuto in modo che sappia leggere le labbra degli altri. Solo si crea un "mondo parallelo", si finge soldato in missione e gira un po' ovunque fino ad entrare nella buca del suggeritore. Lì nascerà una grande amicizia che gli cambierà la vita.
Una volta entrati nel romanzo, che si sviluppa su due piani, l'attuale in teatro e l'altro al processo di Norimberga, non ci si riesce più a staccare. E la fine rivela che la verità è ben diversa da ciò che credeva.
Ci si trova il valore dell'amicizia, del senso di colpa, del riscatto. A me è piaciuto tanto.
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Simona Lo Iacono - L'albatro
Ven Mag 19, 2023 9:11 pm
E' la storia di Tomasi di Lampedusa, l'autore de Il gattopardo. La narrazione scorre su doppio binario, l'autore, malato, in clinica, ripercorre la propria vita negli avvenimenti più significativi, le guerre.la detenzione, il matrimonio ecc. L'altra narrazione è lui, bambino, che racconta un'estate che ha segnato la sua crescita. In primo piano, assieme al principuzzu, uno strano bambino, Antonno, un bambino alla rovescia, che se ride vuol dire che piange, che legge i libri partendo dalla fine e si veste con i vestiti alla rovescia. Questa strana figura (non dico cosa è) aiuta il piccolo Giuseppe a scoprire le cose della vita e a superare la propria solitudine. E lo stesso aiuto arriverà all'autore proprio nell'ultimo tratto di vita che gli resta, una precognizione che il suo libro vale, anche se non avrà il piacere di vederlo pubblicato.
Una scrittura colorata come un carretto siciliano, avvincente e commovente, descrizioni vivide e originali, personaggi accattivanti, teneri (particolarmente Giuseppe), con un che di magico (soprattutto Antonno). Si legge bene e da parecchi spunti di riflessione.
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Simona Lo Iacono - Le streghe di Lenzavacche (e poi altro)
Lun Mag 08, 2023 10:37 pm
Un paesino siciliano nel 1600, in una casina di caccia di un nobile, si radunano donne reiette in una comunità. Classificate streghe verranno uccise tutte, tranne una. Negli anni trenta del 1900 in quella stessa casa abitano una vecchia, sua figlia con il proprio bambino, che però è handicappato. Anche loro sono scartate dalla gente del paese, anche loro sono "streghe". Ma la mamma vuole assolutamente che il suo bambino impari a vivere normalmente e goda del bello. Per calmarlo gli legge racconti e libri e lui, Felice, si dimostra contento.
Nel contempo arriva in paese un giovane maestro che dovrebbe seguire i dettami didattici della scuola fascista come esige il direttore, mentre lui vuol crescere l'essere umano che è nei bambini, racconta loro storie, trova modi e trucchi per far loro imparare le nozioni, anche se arrivano stanchi per aver lavorato i campi prima di andare a scuola. Il destino, o forse le streghe, fa si che il maestro e Felice si incontrino e si aiutino.
Il linguaggio è molto particolare, la scrittura sembra un arazzo barocco, ogni capitolo è composto da una prima parte narrata dalla mamma e da una seconda che riporta una lettera del maestro ad una fantomatica zia. E' un inno alla lettura, alla cultura, alla fantasia.E la colpa grave delle streghe era quella di voler leggere, sapere, imparare. Chiude il libro una seconda parte che spiega tutto l'antefatto per bocca dell'unica sopravvissuta delle streghe di Lenzavacche.
A me è sembrato molto particolare e molto bello, coinvolgente. Di questa autrice credo che leggerò tutto quello che mi capiterà sotto mano. Mi ha convinta.
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