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Il Lazio non è solo Roma Empty Re: Il Lazio non è solo Roma

Ven Giu 02, 2023 11:00 pm
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: IL SUPERMERCATO DELL’ANTICA ROMA

I MERCATI DI TRAIANO 
complesso archeologico che rappresenta un Unicum a Roma: questo quartiere ha infatti vissuto un’evoluzione continua, vedendo modificato il suo utilizzo: da centro amministrativo strategico dei Fori imperiali, a residenza nobiliare, a fortezza militare, a sede prestigiosa di convento, sino ad essere una caserma.

Le origini del termine macellum

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Il macellum nell’Antica Roma è sempre stato un edificio nella sua piena eccezione del termine; oggi, invece, nella lingua corrente più che a un edificio costruito fa pensare più ad una funzione economia. Prima di addentrarci nella funzione, dobbiamo chiederci da dove derivi il termine. Il termine, come la maggior parte di quelli utilizzati dai latini, viene da una parola greca che identifica sì il mercato in senso stretto, ma solo dopo la conquista romana. Prima di questo deriverebbe da una parola semita che in qualche modo aveva a che fare con dei “recinti” o delle “inferiate”, adibiti alla circoscrizione di botteghe permanenti o bancarelle temporanee. Con l’andare del tempo il termine che si ritrova spesso in iscrizioni, epigrafie e fonti letterarie, si è evoluto ed è andato a identificare diverse installazioni separate e poco delimitate fino ad un vero e proprio spazio unitario e ben definito.
Il Lazio non è solo Roma Mercati-traiano-1Veduta interna dei Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali ©
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Il macellum di Traiano

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Accresciuti di molto i bisogni della città di Roma, la prima età imperiale vide la costruzione di due nuovi macella di cui si conservano pochissimi resti. Vi era il macellum Liviae, attestato sull’Esquilino, e quello fatto erigere da Nerone, il macellum Augusti noto come macellum Magnum, cioè il grande mercato.
Tra la fine del I e l’inizio del II d.C., la distruzione del vecchio macellum situato presso l’antico Foro repubblicano, con la conseguente costruzione del forum Pacis di Vespasiano, i Mercati di Traiano ricoprirono un posto importantissimo nell’ideazione di una nuova strategia di accumulo e smercio delle derrate alimentari. A questo punto bisogna però essere consapevoli del fatto che ancora ad oggi non si è a conoscenza della precisa funzione che ricopriva questo complesso di edifici, quello che è possibile supporre è che non svolgeva un’unica funzione ma diverse, perché strutture del genere dovevano per loro natura continuare a cambiare servizio in base alle esigenze della città e del contesto urbano, fattori in continuo mutamento.
Questo mercato perciò doveva servire Roma, quindi doveva essere duttile e rispondere a diverse esigenze di diverse nature. È assai probabile che si organizzassero, stoccassero e distribuissero le derrate alimentari, nonché venivano messi in affitto locali per la vendita al dettaglio di merce.
Il Lazio non è solo Roma Mercati-di-traiano-1024x693Veduta interna dei Mercati di Traiano – ScoprendoRoma.info ©

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L’importanza per gli studiosi

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Nonostante queste lacune, il complesso riveste una grande importanza per gli studiosi perché ad oggi chiunque   può vedere direttamente e studiare sul campo le diverse tecniche edilizie utilizzate: sono ancora presenti e ben osservabili la maggior parte dei muri d’alzato, delle volte, nonché i rivestimenti degli ambienti fino all’ultimo livello, questo il più marcatamente rimaneggiato nel corso dei secoli.
Tutto ciò è ancora più importante alla luce del fatto che anche durante le fasi di costruzione fu un vero e proprio laboratorio di sperimentazioni: dalle forme disparate delle volte, alla correzione in itinere di errori di progettazione, alla profonda trasformazione territoriale che vide coinvolta la sella montuosa che collegava in origine il Quirinale e il Campidoglio.

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La struttura

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Il complesso è costituito da due grandi blocchi edilizi a pianta irregolare, articolati in vari corpi di fabbrica disposti su terrazze a diversi livelli di quota che raggiungono i quattro piani. Gli studiosi nelle proprie trattazioni hanno sempre distinto i due blocchi maggiori, poi singoli edifici o corpi di fabbrica importanti e caratteristici. Nella non ampia letteratura si trova spesso parlare, per la parte inferiore, del Grande Emiciclo, costituito da due sale semicircolari situate alle opposte estremità denominate rispettivamente Aula di Testata nord e Aula di Testata sud. Successivamente si parla del Piccolo Emiciclo e di due altri edifici che stanno al lato nord e al lato sud di via di Campo. Nella parte superiore si distingue una Grande Aula e un edificio disposto su quattro livelli denominato Corpo Centrale. Altre costruzioni che non hanno trovato una denominazione specifica sono: i “nicchioni” e l’arcone ad essi appoggiato; al di là di una strada che oggi taglia il complesso si trova l’insula a Cisterne.
L’esedra centrale con la facciata scandita da architravi, piedritti in travertino e rivestita di mattoni era a due piani: a terra lo spazio accoglieva undici botteghe, mentre la parte superiore aveva ventiquattro finestre ad arco inquadrate da pilastrini, che illuminavano un corridoio curvilineo coperto a volta. Questo corridoio era sovrastato da una terrazza, il terzo piano, dove erano ammesse altre botteghe rivolte in direzione opposta a quelle del pianterreno. A nord della struttura si ergeva il cuore pulsante dell’intera costruzione: una navata centrale coperta da una volta a sei crociere era fiancheggiata da dodici botteghe, sei per lato, mentre al piano superiore trovavano posto delle tabernae. Questa organizzazione apre ancora oggi interrogativi sulla sua reale funzione, anche se alcuni esperti pensano che si possa identificare come parte della basilica Ulpia. A sud si estendevano ambienti che potevano ospitare altri uffici o servizi.
Nel grande emiciclo sono stati ritrovati pavimenti di marmo e opus sectile alle pareti, si deduce che forse lì vi erano uffici pubblici, forse connessi con attività culturali-educative. Ad avvallare questa teoria c’è Eugenio La Rocca, che trovando sedute di legno le connette a quelle aventi la stessa funzione nei ginnasi. La facciata del grande emiciclo ha inoltre un’alternanza di timpani di diversa forma, intervallati da lesene in laterizio e terminanti in capitelli di travertino in ordine tuscanico. Questa teatralità ha fatto molto discutere gli studiosi sull’effetto scenografico che si poteva avere mentre si camminava nella sottostante strada, altri dirimono la questione propendendo più ad un necessario accordo illusionistico tra la basilica, Foro e il colle.
Il Lazio non è solo Roma Mercati-traianoPianta dei Mercati di Traiano – StorieParallele ©

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Datazione

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Alcuni bolli laterizi ritrovati sui mattoni possono far pensare ragionevolmente che i lavori iniziarono fra il 94 e il 95 d.C., durante l’impero di Domiziano; l’inaugurazione vera e propria avvenne successivamente tra il 112 ed il 113 d.C. La maggior parte del complesso sicuramente venne completata durante l’età traianea, probabilmente sotto la supervisione dell’architetto Apollodoro di Damasco.[/size]
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Mer Mag 31, 2023 7:05 pm
ciao-60
cara Dalila ciao, grazie per i complimenti ma noi lo sappiamo che l'Italia è tutta bella .... come lei non ce ne sono...... sarà per questo che stanno cercando di imbrattarla in ogni modo?

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Mer Mag 31, 2023 7:03 pm
[size=50]Castel Gandolfo, Lago di Albano: [/size]

Tutte le informazioni per godersi una giornata a Castel Gandolfo nei pressi del Lago di Albano.


ARGOMENTI TRATTATI



Il Lago di Albano, detto anche Lago di Castel Gandolfo, è il luogo ideale da visitare durante uno splendido viaggio nel Lazio.

Castel Gandolfo, Lago di Albano


Il Lazio è una regione ricca di splendidi luoghi naturali da visitare, nell’ambito di una vacanza all’insegna del relax.



Uno dei posti più belli da vedere è il Lago di Albano, che si trova entro il territorio della provincia di Roma. Si tratta di uno splendido bacino d’acqua di origine vulcanica, profondo più di 150 metri. Il bellissimo specchio d’acqua, insieme al noto Lago di Nemi, costituisce il complesso vulcanico che può ammirare entro il territorio dei Colli Albani. La sua forma assume le caratteristiche di un ellisse, rendendo molto particolare il paesaggio lacustre.



Le rive del lago costituiscono un’area molto interessante in cui trascorrere una piacevole giornata all’insegna del relax. Prima di organizzare il prossimo viaggio nel Lazio, è interessante conoscere tutte le informazioni che riguardano il bellissimo Lago di Albano.
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Il paesaggio del lago


Il territorio entro il quale si trova il Lago di Albano è costituito da una bellissima area ricca di boschi. Alcuni tratti del territorio sono ricoperti da fitti alberi, che rendono pura e salubre la zona del territorio lacustre. All’interno delle acque dello splendido bacino si possono notare moltissime specie ittiche. La varietà della fauna lacustre costituisce una delle caratteristiche più evidenti del lago. Le sue acque limpide sono infatti piene di anguille, tinche e persici reali.



Inoltre, sulle rive del bacino si possono avvistare molte specie aviarie, che scelgono di fare i loro nidi all’interno dei boschi che si trovano entro il territorio. Inoltre, data la presenza della fauna ittica, gli uccelli che popolano la zona lacustre trovano un habitat perfetto per sostenersi e restare a lungo sulle rive del lago.

Cosa vedere


Il territorio del Lago di Albano costituisce una nota meta turistica, grazie alla bellezza dei paesaggi naturali e alla presenza di incantevoli borghi. Risulta molto interessante visitare Albano Laziale e Castel Gandolfo, che rientrano nell’ambito territoriale dei Castelli Romani. La visuale di cui si può godere da questi borghi è sicuramente degna di nota. Il panorama comprende tutta l’area del Lago di Albano e permette di ammirare la ricchezza della vegetazione boschiva che cresce lungo le sue rive. Intorno al lago si è inoltre sviluppata nel tempo una cospicua presenza di attività dedicate agli sport acquatici. Si tratta di una meta da non perdere, per tutti coloro che amano dedicarsi alle attività all’aria aperta e alle passeggiate in mezzo alla natura.

Questa località alle porte della capitale è incastonata in uno dei  rinomati castelli romani, 
è la sede estiva dei Papi e ,
per quello che è rimasto impresso nella mia memoria, 
meta delle Domeniche pomeriggio di quando ero piccola e il papà montava l'altalena , la mamma apriva il paniere con le bonissime ciambelle fatte per la nostra merenda e noi eravamo tanto felici e con poco..... a quel tempo non c'erano pericoli ... sopra un plaid il mio papà ascoltava le partite con una piccola radiolina attaccata all'orecchio mentre mamma ci sorvegliava e puliva la cicoria ache aveva appena raccolto, avevamo le gote rosse egli occhi ci brillavano ... poi stanchissimi si raccoglieva tutto e si tornava .... a quel punto a riposare era mamma e noi ragazzini mentre papà si cimentava nella lunga fila del rientro....

ecco ancora delle foto

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Sab Mag 27, 2023 9:38 pm
Mare splendido, bellissime leggende e quella mano nella roccia è davvero impressionante.


Grazie  @Nickita
ciao-60

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Sab Mag 27, 2023 6:57 pm
Le suggestive leggende della Montagna Spaccata di 
La Montagna Spaccata è un luogo magico che si trova a Gaeta e che ogni anno attrae migliaia di visitatori affascinati dalle tre fenditure che si trovano sul promontorio. Qui sorge il Santuario della S.S. Trinità costruito nel XI secolo e affacciato sul monte Orlando.
Il Lazio non è solo Roma Montagna-spaccata-gaeta


La Montagna Spaccata è un luogo magico che si trova a Gaeta e che ogni anno attrae migliaia di visitatori affascinati dalle tre fenditure che si trovano sul promontorio. Qui sorge il Santuario della S.S. Trinità costruito nel XI secolo e affacciato sul monte Orlando.
Questo santuario è passato alla storia perché qui hanno pregato numerosi pontefici, tra cui Pio IX ma anche sovrani, vescovi e santi come Bernardino da Siena, Ignazio di Loyola, Leonardo da Porto Maurizio e San Filippo Neri.
La leggenda vuole che proprio San Filippo Neri avesse vissuto all’interno della Montagna Spaccata dove esiste un giaciglio in pietra nota ancora oggi come “Il letto di San Filippo Neri”.
Lungo le pareti della roccia poi, ci sono dei riquadri in maiolica che riproducono le postazioni della Via Crucis, in parte restaurate, risalenti al 1849 e attribuite a S.Bernardino da Siena, contenenti i versi del Metastasio.

Il percorso prevede anche la visita della suggestiva “Grotta del Turco”, collegata sia ad un’antica tradizione religiosa secondo cui venne alla luce al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme, sia a diverse credenze popolari. Fra queste, ci sarebbe l’impronta della mano di un marinaio turco su una roccia.
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Le leggende della Montagna Spaccata


Un luogo così caratteristico non poteva non portare con sé numerose leggende. La prima è quella dell’amore fra Etele e Giordano, una storia tanto antica quanto drammatica.
Narra la leggenda che in anni lontani, dove oggi c’è la Montagna Spaccata vivessero delle bellissime Anguane, donne ammalianti che si potevano vedere di notte quando, con la luna piena, si udivano cantare e danzare. Questi spiriti fatati esercitavano il loro fascino sugli uomini, soggiogandoli.
Un giorno, in quei boschi passò un giovane montanaro di nome Giordano che lungo il cammino notò una meravigliosa creatura dai lunghi capelli e se ne innamorò. Il suo nome era Etele e il giovane Giordano decise che ella sarebbe diventata la sua sposa. I vecchi e saggi montanari cercarono in tutti i modi di dissuadere il giovane dal proposito di sposare la fanciulla, essendo essi a conoscenza del sortilegio che gravava sul futuro di Etele: ella infatti sarebbe svanita quando sua madre, la Maga del bosco, fosse morta.

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La stessa Maga impietosita dall’amore infelice che sarebbe sorto da questa unione, parlò a Giordano. Ma nulla valse a fargli cambiare idea: l’amore per la meravigliosa anguana era tale, da sfidare qualsiasi presagio. Si sposarono ed abitarono in una capanna costruita dal giovane con tronchi di abete. Non potevano sognare una felicità più grande.
Ma una triste alba d’estate la Maga morì e tutto il vallone fu avvolto da un tragico silenzio. I due dormivano dolcemente abbracciati, Etele baciò lo sposo e cercò di levarsi senza destarlo. Ma i suoi lunghi capelli si mossero e lo svegliarono. Etele fuggì per andare incontro al suo triste destino. Inseguita dallo sposo, giunse ai piedi di una rupe altissima, che le sbarrava il passo.
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Si volse e vide Giordano che stava per raggiungerla. L’incantesimo si manifestò: un alto boato scosse la terra e la rupe si spaccò in tutta la sua altezza ed Etele, attirata all’interno, scomparve verso il cielo. Giordano tentò di varcare l’enorme fenditura, ma una scrosciante cascata lo fermò e lo respinse verso valle.
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Un’altra leggenda più conosciuta è quella della Mano del Turco che vive negli scalini a ridosso del mare. La storia narra che in questi luoghi si nascondessero pirati saraceni pronti ad attaccare le navi nemiche e che uno di essi un giorno toccò la montagna. Questa divenne morbida e si deformò sotto il suo palmo. Per questo, attraversando il percorso è possibile notare un’impronta nella roccia.
Una scritta in latino, posta al fianco della mano, cita: “Un incredulo si rifiutò di credere ciò che la tradizione riferisce, lo prova questa roccia rammollitasi al tocco delle sue dita”.
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Sab Mag 27, 2023 6:51 pm
La montagna spaccata a Gaeta

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Ven Mag 19, 2023 5:19 pm
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Ciao carissima Didì, si la fontana di Trevi cattura lo sguardo sicuramente come molte altre opere di Roma... peccato che l'abbandono  oramai di anni  all'incuria abbia tolto almeno il 50% della magia di certi luoghi.

Ringrazio anche io tutti voi  perchè sto conoscendo luoghi bellissimi che non ho mai visto pur sapendo che l'Italia è tutta spudoratamente "bellissima".....

riguardo le stelle marine ora son piccole perchè tra la sporcizia e la pesca selvaggia non arrivano ad essere grandi però, invece, riguardo al colore sappi che sono rossissime solo fino a che sono in acqua ...... fuori prendono il colore che tu conosci quindi le puoi ammirare del colore dei papaveri solo se ti immergi con la maschera .....

Buon proseguimento a tutti.

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Mer Mag 17, 2023 8:53 pm
Che meraviglia ciao @Nickita 
Io le stelle marine ogni tanto le trovo sulla mia spiaggia portate dalle mareggiate, non sono rosse ma di un pallido ocra e piccine. Rosse purtroppo non le ho mai viste se non in foto, certo che dovevano essere belle...il canotto con i remi è un caro ricordo anche per me, come pure dei mosconi a remi  Il Lazio non è solo Roma 817006005
Premetto l'amore per il mare, ma la fontana di Trevi toglie il respiro è una delle opere più suggestive al mondo.


Grazie per questi post

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Mar Mag 16, 2023 4:55 pm
La torre che guarda il mare a perdita d'occhio ....

proprio qui .....
sotto, intorno al promontorio, vicino gli scogli e un poco  lontano dalla riva io personalmente da ragazza ho potuto ammirare meravigliose e rossissime stelle marine .....  

si andava a nuoto e poi ci si immergeva.....  oppure con il canotto rigorosamente a remi .....

credo che oggi però, con inquinamento e la pesca selvaggia, difficilmente se ne trovino più .....

erano bellissime

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Mar Mag 16, 2023 4:45 pm
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