- Belibu
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Premetto che Paola Cortellesi è un'ottima attrice. So che ha girato un film, come regista, di grandissimo successo e di messaggio importante. L'unica cosa che le potevo rimproverare è che se Petra si svolge a Genova, non è credibile l'accento smaccatamente romano. Come non lo è nell'ispettore LoJacono dei Bastardi di Pizzofalcone. E' siciliano, non può parlare come un trasteverino.
Detto ciò, mi sono cadute le braccia leggendo cosa è venuto fuori dalla lectio tenuta alla Luiss dalla succitata attrice. Che evidentemente non sa nulla delle favole, della loro funzione e dell'epoca da cui provengono.
La favola è voce del popolo. Non a caso Calvino ha raccolto favole in tutta Italia, ogni regione ha un proprio modo di narrare favole, più o meno ricche, antiche come il mondo. E che dire dell'opera di Pitrè in Sicilia o di Wolff in Alto Adige? Quindi, cara Paola, vediamo di contestualizzare.
Poi la funzione. Le favole sono spesso violente e paurose, perchè? Perchè servono giusto a vincere le paure, perchè il bambino si identifica con l'eroe della favola e con lui o lei alla fine trionfa. Se Pollicino può vincere un orco lui o lei potrà riuscire a diventare grande. Se i porcellini cacciano il Lupo, il gatto con gli stivali batte e si mangia l'orco, il bambino potrà riuscire vincitore su qualsiasi problema gli si presenti.
E veniamo alle favole "maschiliste" Biancaneve e Cenerentola. Da notarsi che i maschi dominanti sono quasi assenti per buona parte della narrazione e svolgono un ruolo quasi di corredo.
Biancaneve, evidentemente, resta orfana e nelle mani di una matrigna. E' questa donna che la maltratta, anzi cerca di ucciderla. Stessa cosa in cenerentola.
Biancaneve fugge nel bosco e viene accolta dai nani minatori. Lei, per ricambiare l'ospitalità, si impegna a tenere casa, non fa certamente la colf, caso mai è una mammina. Solo alla fine, quando la matrigna pare l'abbia uccisa, arriva il principe e, aprendo la bara di vetro, causa l'espulsione del pezzo di mela e la ragazza resuscita. Non è che risolva, ma diciamo, lui è giovane e bello, lei pure, mi pare normale che si piacciano.
Cenerentola è in balia della matrigna che davvero la maltratta, la deruba perfino! Allora la fata l'aiuta a sistemarsi, e allora il ballo, il principe e la scarpina. Che di cristallo se l'è inventata Disney, normale scarpina. Se andiamo a vedere l'originale la scena sarebbe assai più truculenta e le sorellastre farebbero una fine decisamente più orribile.
Il maschilismo sarebbe che si punta ai principi per sposarsi? Infatti nel mondo attuale si sta soli, non si cerca un partner per la vita...o no? E quando queste favole sono nate le donne puntavano a fare un buon matrimonio, visto che all'epoca esisteva il famoso patriarcato, assente da parecchio nel mondo occidentale (non in quello orientale, visto ciò che succede nei paesi arabi ed affini alle donne) e le donne dovevano sposarsi per essere qualcuno, avere sostentamento e protezione, anche se non sempre andava bene.
Quindi, sarebbe meglio cercare di non scimmiottare gli americani, che stanno veramente esagerando con le teorie woke, ma rifarsi alla propria cultura e, caso mai, focalizzare i problemi veri delle donne, vedi la disparità nelle retribuzioni.
E poi, educare! Il maschilismo deriva dall'educazione, se l'educazione è scadente avremo risultati scadenti. E' giusto evidenziare i comportamenti sbagliati, anzi, direi che sia encomiabile. Ma, per favore, lasciamo in pace le favole, anzi, raccontiamole ai bambini perchè cresceranno meglio. E lo dico da tecnica del settore.
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Commenti
Gio Gen 18, 2024 8:59 pm
Perfetto hai centrato in pieno quello che volevo dire.
Il problema è che in questa società è difficile pensare con la propria dotazione cerebrale è più comodo abbracciare idee alla moda. E poi, quante volte vien detto "è vero, lo ha detto..." e qui è la tv, la radio, un giornale di tendenza, personalità alla moda. È veramente desolante.
Spero che, invece, i genitori facciano proprio il contrario, raccontino fiabe e favole, è un bel modo di stare con i propri figli e aiutarli a crescere.
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Gio Gen 18, 2024 9:36 pm
Sai Belibu ho da tempo la sensazione che ci sia un certo regresso mentale, non si riesce a vedere oltre il proprio naso, ma ancora più grave è voler sintetizzare un concetto modernizzarlo a tutti i costi, snaturandone il significato solo per incastonarlo ai giorni nostri, ma allora dove è finita la tanto sbandierata "inclusione" se non si riesce ad accettare concetti in assenza di giudizio solo perché diversi e che mal collimano con il nostro bel pensare?
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Gio Gen 18, 2024 9:48 pm
Esattamente, va a farsi friggere. Facci caso, più si parla e sbandiera un concetto più si fa il contrario. Siamo, come dici tu, in regressione.
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Le fiabe parlano di crescita, mostri da vincere...ostacoli da superare. Parlano dell’anima. Leggere e saper leggere non sono la stessa cosa. Bisogna saper interpretare, e non proiettare sul passato i nostri pregiudizi o preconcetti. Oggi il vero problema è che la gente non sa interpretare, nella società della superficialità vedono soltanto le apparenze e non la sostanza, ma soprattutto non sanno contestualizzare un concetto, ecco la fiaba va contestualizzata in un simbolismo antichissimo che probabilmente oggi non capiremmo fino in fondo, anche se il messaggio ci risulterebbe chiaro. In sostanza il vero significato di una fiaba è molto più profondo di quello che leggiamo se solo riuscissimo a contestualizzarlo.
La Cortellesi è una brava attrice ok.., è stato solo uno "show".
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