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Re: La capitale importanza delle piante per il benessere dell'essere umano
Lun Set 06, 2021 1:35 pm
Questo video è un poco lungo ma interessantissimo:
Con la precisione dello scienziato e la piacevolezza dell’esperto divulgatore, il professor Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’Università degli Studi di Firenze, ci racconta storie vegetali che si intrecciano profondamente alla nostra e come ci salveremo grazie agli alberi......
io avendo ascoltato ogni sua relazione posso aggiungere che, pur essendo un uomo, ha il dono di una grande empatia e una modalità di espressione semplice e gradevolissima
Con la precisione dello scienziato e la piacevolezza dell’esperto divulgatore, il professor Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’Università degli Studi di Firenze, ci racconta storie vegetali che si intrecciano profondamente alla nostra e come ci salveremo grazie agli alberi......
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Re: La capitale importanza delle piante per il benessere dell'essere umano
Lun Set 06, 2021 1:27 pm
Il Prof. Stefano Mancuso, da ricordare, è uno scienziato premio Nobel stimato in tutto il mondo quindi quello che afferma è avallato da prove ed esperimenti concreti.
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Re: La capitale importanza delle piante per il benessere dell'essere umano
Lun Set 06, 2021 1:19 pm
Caro Nanni la natura ed in particolare le piante ci parlano in continuazione,
alle volte agiscono pure in merito per gridare più forte ma noi esseri umani siamo sordi, ci sentiamo superiori ......
poi in fin dei conti pensiamo che è solo erba alle volte pure erbaccia, .....
ci permettiamo pure di tagliare e bruciare .... senza sapere che loro, le piante, sono infinitamente più evolute del genere umano e che assicurano la vita sulla terra diversamente impossibile.
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Re: La capitale importanza delle piante per il benessere dell'essere umano
Gio Apr 29, 2021 8:41 pm
Il Papavero .
Papaver rhoeas è la specie più nota , ovvero il papavero comune.
Purtroppo oggi, per via dell’uso sempre più massiccio di pesticidi e diserbanti la sua diffusione è in lento declino.
Dunque, si può affermare che se in un campo di grano o di granoturco non si scorgono i colori rossi sgargianti del papavero, quasi sicuramente quel campo è stato trattato con sostanze chimiche.
I petali freschi e i semi di alcune specie vengono utilizzati per preparare sciroppi e bevande medicamentose.
Ad esempio il papavero selvatico, ha proprietà sedative e antispasmodiche e se ne usano i petali e le capsule vuote per realizzare sciroppi e tisane utili in caso di stati di eccitazione nervosa insonnia e tosse.
Si utilizzano in cucina sia le foglie, i semi e i germogli teneri di papavero, raccolti a inizio primavera.
I germogli , sono molto saporiti nelle insalate , con olio e succo di limone.
Abbinate con altre erbe di campo spontanee come cicoria, tarassaco e ortica si ottiene una buona misticanza ( un insalata mista tipica laziale fonte di vitamine e minerali )
Le foglie mature delle rosette basali invece si cucinano come gli spinaci, magari in abbinamento a bietole selvatiche e profumate con timo, dragoncello, rosmarino, origano, maggiorana .
E sempre le foglie cotte possono essere un ottimo ripieno per tortelli e ravioli.
I semi di papavero, infine, si abbinano meravigliosamente ad impasti di pizza, pan brioche, pane integrale e crackers.
Ed infine con il colore dei fiori di papavero si otteneva una tintura rossa che un tempo veniva utilizzata dalle donne per colorare labbra e guance.
Per saperne di più info https://www.tuttogreen.it/papavero/
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Gio Ott 15, 2020 2:00 am
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Mar Ott 13, 2020 1:03 am
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Gio Ott 08, 2020 6:46 pm
Rosa canina: sai che le bacche sono un toccasana per il tuo organismo?
PUBBLICATO IL 14 GIUGNO 2019 DA ERBORISTERIA ONLINE FITOSOFIA
14
Giu
La rosa canina è una pianta diffusa a tutte le latitudini e, sin dai tempi antichi, viene sfruttata nella fitoterapia in virtù delle sue innumerevoli proprietà.
Se sei interessato a scoprire di più a riguardo di questa pianta e vorresti provare le sue bacche, i cui benefici sono noti sin dai tempi antichi, in questo articolo troverai tutto quello che bisogna sapere ed alcune curiosità.
Inoltre, ti presenteremo i nostri prodotti Fitosofia che contengono estratti altamente concentrati di Rosa Canina, come la Vitamina C Fitoattivata ed il Macerato Glicerico di Rosa Canina.
L’estrazione a freddo ad ultrasuoni, una tecnica innovativa che sfruttiamo da diversi anni, è ciò che rende questi integratori davvero efficaci ed in grado di fare la differenza.
Prosegui nella lettura per scoprire di più.
Il nome di per sé è rappresentativo delle virtù di questa pianta.
Plinio il Vecchio, scrittore e filosofo naturalista dei primi anni Dopo Cristo, diffuse la credenza che questa pianta riuscisse a guarire dalla rabbia trasmessa dai cani, che a quell’epoca mieteva parecchie vittime.
Nel 1700, Linneo, naturalista svedese fondatore della moderna sistema botanica e zoologica, attribuì, quindi, il termine “canina”.
Questa pianta era nota anche presso i seguenti popoli:
Vediamo qui di seguito quali sono i principali e le relative proprietà.
Vitamina C
La rosa canina possiede una quantità davvero elevata di questa sostanza necessaria per la salute delle cellule e dei tessuti del nostro corpo. Basti pensare che soltanto un etto di queste bacche contiene vitamina C quanto un chilo di arance.
Vogliamo ricordarti che questo principio attivo è fondamentale per i seguenti motivi:
Tannini
Queste sostanze polifenoliche sono dotate di proprietà antidiarroiche, antinfiammatorie, astringenti, antibiotiche ed emostatiche.
In particolare, per quanto riguarda la diarrea, i tannini riducono la secrezione della mucosa ed ostacolano il passaggio dei batteri patogeni.
Queste proprietà sono dovute alla grande capacità dei tannini di legarsi fortemente alle proteine presenti nelle cellule, facendole coagulare.
Flavonoidi
Queste sostanze, riconosciute dal Ministero della Salute come nutritive e fisiologiche, sono in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi e, quindi, di prevenire il precoce invecchiamento delle cellule.
I flavonoidi hanno, inoltre, le seguenti proprietà:
Pectina
Questo carboidrato, che può ritenersi a tutti gli effetti una fibra solubile, ha un’azione emolliente e gelificante: è, quindi, fondamentale per la regolarità intestinale.
Si rivela un perfetto alleato per chi soffre di coliti, di stitichezza (stipsi) ed in caso di diarrea.
Permette, inoltre, l’assorbimento del colesterolo, riducendone la produzione: la pectina svolge, quindi, un ruolo primario anche nella prevenzione dei problemi al cuore.
Infine, previene l’insorgenza del diabete, in quanto stabilizza i livelli di zuccheri presenti nel sangue.
Prenditi ora cura del tuo benessere con prodotti al 100% e senza alcun tipo di controindicazione.
PUBBLICATO IL 14 GIUGNO 2019 DA ERBORISTERIA ONLINE FITOSOFIA
14
Giu
Sapevi anche che gli estratti di questa pianta sono utilizzati sin dai tempi antichi in ambito terapeutico da popoli come i greci, i persiani ed i romani? Scopri tutto sulla rosa canina in questo articolo.
La rosa canina è una pianta diffusa a tutte le latitudini e, sin dai tempi antichi, viene sfruttata nella fitoterapia in virtù delle sue innumerevoli proprietà.
Se sei interessato a scoprire di più a riguardo di questa pianta e vorresti provare le sue bacche, i cui benefici sono noti sin dai tempi antichi, in questo articolo troverai tutto quello che bisogna sapere ed alcune curiosità.
Inoltre, ti presenteremo i nostri prodotti Fitosofia che contengono estratti altamente concentrati di Rosa Canina, come la Vitamina C Fitoattivata ed il Macerato Glicerico di Rosa Canina.
L’estrazione a freddo ad ultrasuoni, una tecnica innovativa che sfruttiamo da diversi anni, è ciò che rende questi integratori davvero efficaci ed in grado di fare la differenza.
Prosegui nella lettura per scoprire di più.
Per caso soffri di colesterolo alto? Leggi il seguente articolo: “I 5 principali sintomi del colesterolo elevato“.
Curiosità sulla rosa canina
Detta anche rosa selvatica, rosa spina oppure biancarosa, la rosa canina la troviamo tranquillamente nei nostri boschi italiani, soprattutto tra le siepi.Il nome di per sé è rappresentativo delle virtù di questa pianta.
Plinio il Vecchio, scrittore e filosofo naturalista dei primi anni Dopo Cristo, diffuse la credenza che questa pianta riuscisse a guarire dalla rabbia trasmessa dai cani, che a quell’epoca mieteva parecchie vittime.
Nel 1700, Linneo, naturalista svedese fondatore della moderna sistema botanica e zoologica, attribuì, quindi, il termine “canina”.
Questa pianta era nota anche presso i seguenti popoli:
- Gli assiri, che la consideravano altamente medicamentosa;
- I greci, che prescrivevano la rosa canina come tonico;
- I romani, che la utilizzavano per la fitoterapia e ne estraevano gli oli essenziali per creare profumi ed unguenti.
I principi attivi della rosa canina e le loro proprietà
I cinorrodi, ovvero le “bacche” della rosa canina dall’aspetto carnoso a forma di coppa, il cui colore varia dal rosso al verde, dal nero al blu, contengono diversi principi attivi che sprigionano moltissimi benefici.Vediamo qui di seguito quali sono i principali e le relative proprietà.
Vitamina C
La rosa canina possiede una quantità davvero elevata di questa sostanza necessaria per la salute delle cellule e dei tessuti del nostro corpo. Basti pensare che soltanto un etto di queste bacche contiene vitamina C quanto un chilo di arance.
Vogliamo ricordarti che questo principio attivo è fondamentale per i seguenti motivi:
- rinforza il sistema immunitario,
- è antiossidante,
- è utile in caso di anemia,
- protegge le ossa e le cartilagini,
- è un ottimo alleato contro lo stress,
- stimola sintesi del collagene (fondamentale per la bellezza della pelle).
Tannini
Queste sostanze polifenoliche sono dotate di proprietà antidiarroiche, antinfiammatorie, astringenti, antibiotiche ed emostatiche.
In particolare, per quanto riguarda la diarrea, i tannini riducono la secrezione della mucosa ed ostacolano il passaggio dei batteri patogeni.
Queste proprietà sono dovute alla grande capacità dei tannini di legarsi fortemente alle proteine presenti nelle cellule, facendole coagulare.
Flavonoidi
Queste sostanze, riconosciute dal Ministero della Salute come nutritive e fisiologiche, sono in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi e, quindi, di prevenire il precoce invecchiamento delle cellule.
I flavonoidi hanno, inoltre, le seguenti proprietà:
- Mantengono una buona salute del fegato;
- Rinforzano il sistema immunitario;
- Sono ideali per chi segue una dieta finalizzata alla perdita di peso, in quanto giocano un ruolo importante nello scioglimento dei grassi viscerali;
- Prevengono problemi cardiovascolari.
Pectina
Questo carboidrato, che può ritenersi a tutti gli effetti una fibra solubile, ha un’azione emolliente e gelificante: è, quindi, fondamentale per la regolarità intestinale.
Si rivela un perfetto alleato per chi soffre di coliti, di stitichezza (stipsi) ed in caso di diarrea.
Permette, inoltre, l’assorbimento del colesterolo, riducendone la produzione: la pectina svolge, quindi, un ruolo primario anche nella prevenzione dei problemi al cuore.
Infine, previene l’insorgenza del diabete, in quanto stabilizza i livelli di zuccheri presenti nel sangue.
- Vitamina C fitoattivata. Si tratta di un integratore alimentare a base di vitamina C che è stato potenziato con l’estratto vegetale di rosa canina, ma anche di altri frutti, come il ribes, l’acerola e le bacche di camu camu. In totale sono presenti 2696 mg di estratti acquosi concentrati per 5 ml di prodotto;
- Macerato Glicerico di Rosa Canina. Questo preparato, ottenuto con la macerazione dell’estratto vegetale in aggiunta ad acqua, alcol e glicerina, è ricchissimo dei principi attivi della rosa canina. Esso è ampiamente utilizzato per trattare patologie infettive, soprattutto quelle a carico dell’apparato respiratorio e per altre malattie che provocano un calo delle difese immunitarie.
Prenditi ora cura del tuo benessere con prodotti al 100% e senza alcun tipo di controindicazione.
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Mer Ott 07, 2020 1:59 pm
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Mar Ott 06, 2020 1:13 am
MANCUSO: LE PIANTE “PENSANO” A NOI
Penso che il nostro futuro dovrebbe essere affidato a un modello di tipo vegetale. Continuando a utilizzare il nostro modello, che si basa sul movimento e sul consumo, e non sulla produzione, abbiamo portato al limite estremo l’idea stessa di animale. Ci stiamo mangiando il pianeta. Se vogliamo continuare come specie il nostro futuro, questo deve essere vegetale. Quando si dice che nel 2050 saremo dieci miliardi, tutti si chiedono sgomenti come farà questo pianeta a mantenerci tutti. Io penso sempre una cosa opposta: che bello che saremo 10 miliardi, perché se riusciremo ad agire come una colonia, come le piante, avremo 3 miliardi e mezzo di persone in più rispetto a oggi che pensano e sono in grado di risolvere problemi. La vera risposta al nostro futuro è, insieme a tante altre, dare la possibilità a tutte le persone che nascono di poter dare la soluzione. Ecco perché il modello vegetale è importante mentre la gerarchia è contro l’innovazione: la gerarchia riduce il numero delle soluzioni a quelle che possono essere pensate da un numero ridottissimo di persone. Nel 1992 Nature ha pubblicato un lavoro strepitoso in cui ha dimostrato che le decisioni prese in gruppo sono sempre migliori di quelle prese dal più esperto del gruppo. Questo è il sistema con il quale le piante prendono le decisioni: distribuito, non gerarchico, con un grandissimo vantaggio di essere creativo e di portare innovazione».
di Antonio Gregolin
“LE PIANTE PENSANO E CI SALVERANNO”
Intervista allo scienziato Stefano Mancuso, pioniere della neurobiologia vegetale che spiega come le piante saranno (ancora una volta) artefici della nostra stessa sopravvivenza in questo fragile pianeta.
La cosa certa, vedendo lo scempio di potature cui sono soggetti gli alberi, è difficile anche e solo parlare di’intelligenza. Ancor di più se gli “intelligenti” sono proprio gli alberi e le piante in generale. Sì, perché sempre più convintamente la scienza ci sta dimostrando come le piante abbiano capacità per noi inimmaginabili, al punto che un nuovo mondo sembra essere appena stato scoperto: la neurobiologia vegetale. Pioniere di questa branca scientifica è il pisano Stefano Mancuso, che dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV), dell’Università degli Studi di Firenze, inserito nella liste dei 20 italiani che possono cambiarci la vita.Il New York l’ha inserito nell’elenco dei world changers. Divulgatore e scrittore, é ormai un volto noto al piccolo schermo. A lui abbiamo chiesto di spiegarci perché i vegetali possono essere determinanti nella lotta contro l’inquinamento come per la nostra stessa sopravvivenza. Con risposte che vi stupiranno!
Iniziamo col capire, cosa sia la neurobiologia vegetale? «La neurobiologia vegetale l’abbiamo inventata noi, nei nostri laboratori. Durante il mio dottorato studiavo soprattutto la radice e mi accorsi che aveva dei comportamenti non molto dissimili da quelli di un animale come un verme: era in grado di percepire gli ostacoli prima ancora di arrivarci, di circumnavigarli, di prendere decisioni se andare da una parte o dall’altra. Da lì iniziai a guardare le piante da un punto di vista differente.La neurobiologia vegetale studia i segnali e la comunicazione presente nelle piante a tutti i livelli di organizzazione biologica, dalla singola molecola alle comunità ecologiche, cioè come le piante possano riuscire a ricevere dei segnali dall’ambiente, rielaborando le informazioni e calcolando le soluzioni adatte alla propria sopravvivenza. E’ una disciplina neonata e osteggiata da molti, che riserverà molte scoperte nel futuro prossimo».
Ha detto che le piante “pensano”? «Capiamoci, non nella forma che intendiamo noi umani, ma interagiscono tra loro con veri e propri linguaggi. Comprendo che questa possa sembrare una novità, ma gli alberi usano una forma di comunicazione da milioni di anni. Molto, ma molto prima di noi primati. Purtroppo, la nostra forma di comunicazione è sufficiente per distruggerli o violentarli sistematicamente come noi facciamo con gli alberi! Le piante hanno vere e proprie reti viventi, capaci di sopravvivere a eventi catastrofici senza perdere di funzionalità. Sono organismi molto più resistenti e moderni degli animali. Perfetto connubio tra solidità e flessibilità, le piante hanno straordinarie capacità di adattamento, grazie alle quali possono vivere in ambienti estremi assorbendo l’umidità dell’aria, mimetizzarsi per sfuggire ai predatori e muoversi senza consumare energia. La loro struttura corporea modulare è una fonte di continua ispirazione in architettura. E ancora: producono molecole chimiche di cui si servono per manipolare il comportamento degli animali (e degli umani) e la loro raffinata rete radicale formata da apici che esplorano l’ambiente può tradursi in concrete applicazioni della robotica. Sappiamo ormai che allevare vegetali nello spazio è un requisito necessario per continuare a esplorarlo, e spostare parte della nostra capacità produttiva negli oceani grazie a serre galleggianti come Jellyfish Barge, che può essere una soluzione per soddisfare la nostra crescente richiesta di cibo. Organismi sociali sofisticati ed evoluti che offrono la soluzione a molti problemi tecnologici, le piante fanno parte a pieno titolo della comunità dei viventi. Se vogliamo migliorare la nostra vita non possiamo fare a meno di ispirarci al mondo vegetale».
Come, le piante ci parlano? «Il modello vegetale è diverso da noi, ed è in grado di percepire prima i mutamenti e di adattarsi. Nelle piante, infatti, l’epigenetica ha un’importanza enorme: se una pianta cresce in un ambiente più caldo e con meno acqua, per esempio, imparerà come resistere e lascerà questa conoscenza alla generazione figlia. Se poi la generazione successiva non sarà sottoposta a questi problemi, perderà l’informazione. Pensiamo ai cambiamenti climatici: in un ambiente in continuo riscaldamento, fino a quando ci sarà un limite possibile di vita, le piante si adatteranno e produrranno dei figli sempre più adatti a quell’ambiente. Cosa che gli animali non si possono sognare di fare: noi siamo sempre lì, in mano a una mutazione favorevole e rarissima.
Penso che il nostro futuro dovrebbe essere affidato a un modello di tipo vegetale. Continuando a utilizzare il nostro modello, che si basa sul movimento e sul consumo, e non sulla produzione, abbiamo portato al limite estremo l’idea stessa di animale. Ci stiamo mangiando il pianeta. Se vogliamo continuare come specie il nostro futuro, questo deve essere vegetale. Quando si dice che nel 2050 saremo dieci miliardi, tutti si chiedono sgomenti come farà questo pianeta a mantenerci tutti. Io penso sempre una cosa opposta: che bello che saremo 10 miliardi, perché se riusciremo ad agire come una colonia, come le piante, avremo 3 miliardi e mezzo di persone in più rispetto a oggi che pensano e sono in grado di risolvere problemi. La vera risposta al nostro futuro è, insieme a tante altre, dare la possibilità a tutte le persone che nascono di poter dare la soluzione. Ecco perché il modello vegetale è importante mentre la gerarchia è contro l’innovazione: la gerarchia riduce il numero delle soluzioni a quelle che possono essere pensate da un numero ridottissimo di persone. Nel 1992 Nature ha pubblicato un lavoro strepitoso in cui ha dimostrato che le decisioni prese in gruppo sono sempre migliori di quelle prese dal più esperto del gruppo. Questo è il sistema con il quale le piante prendono le decisioni: distribuito, non gerarchico, con un grandissimo vantaggio di essere creativo e di portare innovazione».
Fantastico e fantascientifico nel contempo! «Forse varrebbe la pena di smettere di far fuori biodiversità vegetale. Forse potremmo chiederci se l’agricoltura intensiva, oltre a esaurire il suolo e a desertificarlo, non renda le piante “più stupide”, cioè più incapaci di reagire in modo autonomo alle avversità esterne. Forse, soprattutto, dovremmo recuperare rispetto e meraviglia per la vita che ci circonda, animale e vegetale. E ricordarci che abitiamo il nostro pianeta non da soli, e che il pianeta non è per niente solo “nostro. Di sicuro non possiamo continuare a tagliare tremila ettari di foresta al giorno. Conosciamo il 20-30 per cento delle piante sul pianeta. Di queste, il 70 per cento è in via di estinzione. Noi usiamo energia e farmaci che vengono dalle piante. Noi dipendiamo dalle piante, e non possiamo dimenticarcene”.
Le piante potranno aiutarci nella lotta al cambiamento climatico e l’inquinamento ? «Non lo si può combattere in altra maniera che attraverso le piante. Dovremmo piantarne il più possibile perché assorbono CO2. Mettere più piante possibile è l’unico sistema per abbassare l’anidride carbonica già presente nell’aria, polveri sottili e altri inquinanti. Ci sono una miriade di soluzioni studiate osservando le piante, già pronte per essere traslate in forma tecnologica. Non lo facciamo perché non vediamo in questi organismi nulla di complesso, di utile. Se invece riuscissimo a imitare la fotosintesi, tutti i nostri problemi svanirebbero. Ma i laboratori che la studiano seriamente saranno 4 o 5: com’è possibile che in un mondo che ha necessità energetica e si scanna per il petrolio non si studi la fotosintesi per tentare di replicarla? E poi ci sono tutti i meccanismi e i materiali: tantissimi movimenti delle piante sono frutto di com’è fatto il materiale. Noi per muoverci spendiamo energia e di conseguenza abbiamo costruito così tutte le nostre macchine. Ma non è l’unico modo.
Le piante producono movimenti senza utilizzare energia interna ma quella dell’ambiente. Questo è un altro cambio di prospettiva enorme. La pigna si apre e si chiude in base all’umidità e questa apertura e chiusura è in funzione esclusivamente di come sono messe le fibre con le quali è costruita. Perché non facciamo i materiali nella stessa maniera? Potremmo fare tante cose, non solo in funzione dell’umidità ma anche della luce, della temperatura… Da come fare le organizzazioni sociali o aziendali a come costruire i materiali, da come prendere l’energia a come non spenderla, tutto è già stato inventato dalle piante. Finora ci siamo ispirati soltanto agli animali, se voltassimo gli occhi verso quel 98% di esseri viventi che non abbiamo mai guardato potremmo scoprire una miniera di possibilità per sperare di poter sopravvivere in questo pianeta, ormai sull’orlo del collasso».
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Dom Ott 04, 2020 11:50 pm
Ascoltarlo è affascinante oltre che interessantissimo.
:bya bya:
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